Svezia all’attacco: fra 11 anni stop a tutte le auto a benzina o diesel – Già dal 2025 non se ne potranno vendere di nuove – Gli Svedesi in difesa dell’ambiente e l’impietoso confronto con l’Italia…

 

Svezia

 

 

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Svezia all’attacco: fra 11 anni stop a tutte le auto a benzina o diesel – Già dal 2025 non se ne potranno vendere di nuove – Gli Svedesi in difesa dell’ambiente e l’impietoso confronto con l’Italia…

La Svezia apre il fronte, quello a difesa dell’ambiente, come da tradizione per gli svedesi – L’obiettivo è vietare del tutto la circolazione di auto con motori diesel o benzina.

Lo ha annunciato il premier Stefan Lofven durante la sua dichiarazione di governo con la quale ha annunciato al Parlamento la formazione del suo nuovo esecutivo.

La rivoluzione è attesa per il 2030 e, secondo Lofven, si tratterebbe del contributo della Svezia per la riduzione delle emissioni nocive nonchè al mantenimento degli obiettivi dell’accordi di Parigi sul clima. Parallelamente, deve essere possibile rifornire gli automezzi ecologici, ossia privo di combustibili fossili, in tutto il Paese.

In Norvegia già entro il 2025 nessun’auto nuova deve essere a benzina o diesel, e già oggi è elettrica poco meno della metà dei mezzi circolanti sul territorio nazionale.

Il paese scandinavo è diventato il decimo paese ad aver fissato una data per la fine della commercializzazione di auto a benzina e diesel.

Tutto questo mentre in Italia vengono posizionate solo oggi le prime colonnine di ricarica veloci per le auto elettriche.

Ma si sa, l’Italia rispetto al paese scandinavo è anni luce indietro sul tema della mobilità a zero emissioni.

Basti pensare che nel 2018 in Svezia l’8% di tutte le auto immatricolate sono state completamente elettriche. Il paragone col nostro paese è impietoso, visto che le nuove immatricolazioni di auto elettriche sono state solo sotto lo 0,6% del totale.

 

Da Il Fatto Quotidiano: Che fatica ricaricare un’auto elettrica

Le disavventure di un Italiano che tenta di ricaricare l’auto elettrica

Sto provando un’auto ibrida plug-in per un long test drive. Niente da dire sull’auto, ma avete provato a dover ricaricare alle famose colonnine pubbliche? Una giungla. Certo, sapevo che con un’elettrica bisogna informarsi prima di intraprendere lunghi viaggi circa la dislocazione delle colonnine sul territorio, ma quando ho cercato un sito dove ci fosse la mappatura, ne ho trovato solo uno. E non ho capito nemmeno quanto fosse aggiornato.

L’alternativa è andare sui siti dei singoli “distributori”. Comunque ci sta che le colonnine siano ancora poche vista la scarsa diffusione dei nuovi motori, quindi porto pazienza. Tra l’altro vivo e lavoro a Milano dove ne ho viste moltissime, quindi immagino che ricaricare non sia un problema.

Ma prima, bisogna capire la compatibilità della presa in dotazione dell’auto rispetto alle spine delle colonnine. Non esiste ancora uno standard unico, quindi non è scontato che tutte vadano bene per l’auto che si sta usando.

Abituata a frequentare i benzinai, pagando con la carta di credito, immaginavo di poter fare nello stesso modo anche per l’elettricità. Ci sono delle colonnine pubbliche per la ricarica proprio sotto il mio ufficio, pregusto il mondo perfetto: domani vado al lavoro in macchina (senza inquinare), tanto non si paga l’area C per le ibride, parcheggio, attacco la macchina e la sera quando esco la trovo carica e pronta per  “nuove avventure”!

Vado? Macché. Illusa! Nessuna delle colonnine milanesi può essere utilizzata “one shot” con pagamento con carta di credito o contanti!

A questo punto, decido di entrare nel magico mondo dei“distributori green”. Le due principali aziende presenti a Milano sono Enel e A2a. Cerco di informarmi.

Enel ha un sito dedicato che si chiama edrive, ma dove non si può fare nulla. Cerco un numero verde, lo trovo sul sito di Enel Energia. Chiamo. Primo tentativo: dieci minuti di attesa e poi cade la linea. Secondo tentativo: dopo tre minuti mi risponde un operatore che gentilmente mi spiega che non si può fare nulla online. Devo recarmi in un punto Enel, fare una tessera (gratis) che dovrò attivare e poi potrò pagare a consumo o con un abbonamento tutte le ricariche. Io non ho tempo di andare in un punto Enel.

Quindi chiamo il numero verde di A2a per avere informazioni. Risponde immediatamente un signore gentilissimo che mi spiega che mi devo registrare online e poi aspettare una decina di giorni per la tessera a casa (altrimenti posso andare a ritirarla in un negozio dedicato, dopo qualche giorno). La tessera costa 15 euro di attivazione (si tratta di una one-off, quindi si paga una volta sola per tutta la vita) e poi 15 euro ogni trimestre, a prescindere da quante volte si ricarica e per quanto tempo.

C’è poi un’altra possibilità: in alcuni centri commerciali esistono le colonnine di Greenland Mobility. Vado sul loro sito e scopro che in un centro commerciale poco fuori Milano ci sono sei colonnine che possono essere utilizzate con la Carta Regionale dei Servizi, previa registrazione online che, tra l’altro, sono completamente gratuite.

Naturalmente significa che devo trovare il tempo per andare in questo centro commerciale e passarci un paio d’ore, il tempo della ricarica. Impossibile.

Riassumendo ecco quello da tenere presente:
 Conoscere lo standard della presa della vostra auto (questo è facile) e “scoprire” la compatibilità con le colonnine (questo è più complicato)
– Informarvi delle dislocazione esatta delle colonnine in ogni posto in cui andrete (non immediato)
– Non potrete pagare con carta di credito o contanti (negativissimo)
– Dovrete farvi preventivamente le tessere di tutti i distributori green (preistoria)
– Comprate un box o un posto dove potrete far collocare un wall-box (se avete i soldi)

Adesso capisco perché il signor Elon Musk si è fatto le sue stazioni di ricarica: il sito è sempre aggiornato, la ricarica è gratuita, non serve nessuna tessera … basta avere una Tesla!

Svezia all’attacco: fra 11 anni stop a tutte le auto a benzina o diesel – Già dal 2025 non se ne potranno vendere di nuove – Gli Svedesi in difesa dell’ambiente e l’impietoso confronto con l’Italia…ultima modifica: 2019-01-26T18:13:58+01:00da eles-1966
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