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La favola che nessuno Vi racconta dell’Italvolley delle ragazze sorde. Sono campionesse d’Europa, ma i Tg non se ne accorgono nemmeno!
Nel 2017 restammo affascinati dalla loro serenità, mentre interpretavano l’inno di Mameli nella lingua dei segni alle olimpiadi per sordi che si svolgevano in Turchia. Una parte di quel gruppo, a distanza di due anni, ha vinto la medaglia d’oro agli Europei di pallavolo che quest’anno sono stati giocati in Italia, a Cagliari. L’Italvolley sorde è una nazionale vincente. Che ha lasciato alle avversarie soltanto un set in sei partite disputate nella rassegna continentale che si è svolta al Pala Pirastu del capoluogo sardo.
Una medaglia d’oro, una bella pallavolo, una gioia immensa per tutti coloro che credono che lo sport sia il miglior viatico per l’inclusione reale. Le ragazze della nazionale di pallavolo femminile sorde di coach Alessandra Campedelli – che in questa avventura ha avuto la fortuna di poter contare su un secondo come Angiolino Frigoni, sullo scoutman Simone Truzzi, sul direttore tecnico Loredana Bava e sulla fisioterapista Francesca Amelia – hanno giocato un Europeo, a Cagliari, praticamente perfetto, perdendo soltanto un set contro la Polonia nella gara inaugurale e poi vincendo sempre 3-0, compreso il match finale contro la temibile Russia: “Ho chiesto alle ragazze due cose: prestare attenzione fino all’ultimo punto e di avere coraggio – commenta Campedelli – Hanno avuto la pazienza di aspettare, hanno scelto i momenti giusti in cui si potevano fare dei break e i momenti in cui, invece, stare in attesa. E sono state bravissime a lavorare in campo e a giocare fino alla fine. È stato un 3-0 tondo non perché fosse una partita facile ma perché siamo state bravissime noi. Abbiamo neutralizzato un avversario incredibile con caratteristiche fisiche importanti e con un’esperienza nel giocare le finali molto maggiore della nostra. Brave!”.
LE PROTAGONISTE
Italvolley sorde, quando le ragazze interpretavano l’inno di Mameli con i gesti