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Olio tunisino – Importazione quadruplicate da inizio anno! È una porcheria da 2 Euro al litro che ci fanno consumare con l’inganno, mettendo peraltro in ginocchio i nostri produttori!
L’importazione di olio tunisino in Italia è aumentata di quattro volte da inizio anno.
L’importazione di olio tunisino in Italia è aumentata di quattro volte da inizio anno.
Nei primi tre mesi del 2018 sono arrivate 20mila tonnellate d’olio dalla Tunisia nei nostri porti. L’export tunisino è favorito dalle concessioni europee di export a dazio zero verso l’Ue.
Sono state concesse 70 mila tonnellate di olio da esportare per il 2016 e altrettante 70 mila per il 2017. Ma la Tunisia ne ha esportato poco più di 2500. Gli agricoltori italiani chiedono quindi che l’accordo non venga rinnovato perché la Tunisia non riesce a produrre così tanto olio.
L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio, dopo la Spagna, e l’invasione di olio nel mercato unico dell’Ue rischia di danneggiare questa posizione. Produciamo 429 mila tonnellate di olio d’oliva, ne consumiamo 557 mila e ne esportiamo 236 mila ogni anno. Quindi una parte dell’olio che consumiamo non è prodotto in Italia.
Più della metà viene dalla Spagna e l’altra parte dalla Tunisia.
Il problema vero è che l’olio tunisino viene prodotto a 2 euro al litro, mentre per quello italiano ce ne vogliono almeno 7.
Quindi gli imbottigliatori preferiscono mischiare oli made in Italy e non.
Anche a livello mondiale il nostro olio sta prendendo duri colpi.
Negli Stati Uniti e in Canada l’olio confezionato made in Italy non è più il leader di mercato. Il mercato oggi assiste all’avanzare di altri protagonisti: dalle margarine al burro, agli oli di semi e a quello di cocco.
L’olio di oliva rimane un prodotto global ma viene anche banalizzato nel suo impiego quotidiano, trattato alla stregua di un condimento qualsiasi.
Ma a promuovere la cultura del 100% made in Italy ci hanno pensato Coldiretti, Federolio, Unaprol e Filiera Agricola Italiana, che la settimana scorsa hanno firmato un accordo di filiera da 10 mila tonnellate per 50 milioni di euro.