Sapete cosa è il Sucralosio? È un dolcificante artificiale ora di moda e ormai diffusissimo, lo si trova per esempio nella Coca Cola Stevia. Ma soprattutto è un’altra porcheria chimica con cui ci avvelenano…!

 

Sucralosio

 

 

 

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Sapete cosa è il Sucralosio? È un dolcificante artificiale ora di moda e ormai diffusissimo, lo si trova per esempio nella Coca Cola Stevia. Ma soprattutto è un’altra porcheria chimica con cui ci avvelenano…!

 

Il dolcificante che non è affatto dolce con la salute

Uno studio mette in dubbio la sicurezza di un noto dolcificante, o edulcorante, alternativo allo zucchero che pare abbia delle ripercussioni negative sulla salute alterando la secrezione ormonale, riducendo i batteri buoni nell’intestino e abbassando l’effetto terapeutico dei farmaci

Da diversi anni ormai impera la moda dello Zero, ossia l’idea spesso fuorviante che alimenti e bevande edulcorati con dolcificanti artificiali siano meglio di quelli contenenti zucchero.
Posto che tutti gli alimenti e bevande contenenti in gran parte zucchero sarebbero da assumere con cautela – e spesso da evitare del tutto – il fatto che siano invece dolcificati con queste sostanze alternative non è sinonimo di sicurezza per la salute; anzi, come evidenziato da uno studio, i problemi possono essere diversi.

In un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Toxicology and Environmental Health, i ricercatori del Duke University Medical Center riportano i risultati di uno studio in cui si evidenziano gli effetti collaterali di uno dei principi attivi contenuti in un popolare dolcificante: il sucralosio (o E955).
Secondo quanto scoperto dalla dott.ssa Susan Schiffman e colleghi, il sucralosio può limitare gli effetti dei farmaci, alterare la flora batterica intestinale benefica e alterare la secrezione ormonale.

Lo studio, condotto su modello animale, ha inteso osservare e confrontare gli effetti del sucralosio (1,1%), il glucosio e le maltodestrine. Ai topi utilizzati per la ricerca è stato somministrato il dolcificante artificiale per un periodo di 12 settimane. Dopo di che sono state eseguite delle analisi che comprendevano l’analisi batterica dei campioni fecali e la misura del pH fecale.
I risultati hanno evidenziato che il dolcificante artificiale aveva causato vari effetti avversi nei ratti, tra cui una riduzione della microflora fecale benefica, un aumento del pH fecale e un aumento dei livelli di espressione di P-gp, CYP3A4 e CYP2D1, che sono noti per limitare la biodisponibilità dei farmacisomministrati per via orale.

«Alle concentrazioni tipicamente utilizzate in alimenti e bevande, il sucralosio elimina i batteri benefici nel tratto gastrointestinale, con un minore effetto sui batteri patogeni – scrive la dott.ssa Schiffman – La maggior parte dei consumatori non sono a conoscenza di questi effetti, perché non vi è nessuna etichetta di avvertimento sui prodotti contenenti sucralosio».

Gli scienziati hanno anche dichiarato che la modifica nell’equilibrio dei batteri gastrointestinali è stata associata a un aumento di peso e obesità. A livelli elevati, poi, sucralosio causa anche danni al DNA. E, sempre secondo i ricercatori, questi effetti biologici si verificano con l’assunzione del sucralosio ai livelli attualmente approvati dalle agenzie di regolamentazione per l’uso nella catena alimentare. E se detti problemi si verificano già quando si sta nei limiti consigliati, cosa accade se si superano questi livelli, come quando non ci si limita nell’assumere un prodotto edulcorato artificialmente? La risposta è facilmente prevedibile, e forse sarebbe il caso che si iniziasse a cercare delle alternative dolcificanti che siano più sicure e più dolci per la salute.

Questo dunque quanto affermato dai ricercatori del Duke University Medical Center, ma come la pensano all’ANPROD, l’Associazione Nazionale Produttori di Dolcificanti?
«I punti sollevati da questo studio – dichiara Giorgia Rossi, portavoce di ANPROD, l’Associazione Nazionale Produttori di Dolcificanti – si riferiscono a una recente pubblicazione che ha sostanzialmente ribadito i risultati di una ricerca del 2008 giudicata lo stesso anno come inattendibile, anche dal punto di vista delle Buone Pratiche di Laboratorio (BPL), da un panel di scienziati chiamato a riesaminarla».

«Questo gruppo di scienziati fatto di tossicologi, patologi, endocrinologi e nutrizionisti[1] ha in primo luogo confermato che il sucralosio è una sostanza che non viene metabolizzata dall’organismo – prosegue Giorgia Rossi – Partendo da questo risultato, hanno anche dimostrato l’assenza di dati a supporto di molte delle evidenze riportate dalla Dottoressa Shiffman, a partire dalla presunta riduzione degli effetti dei medicinali in caso di assunzione di sucralosio: in sede di esperimento non sarebbero stati eseguiti test che potessero dare evidenza scientifica di reali effetti sul livello di assorbimento dei principi attivi dei medicinali, così come non sarebbe stata misurata la quantità di acqua contenuta nei campioni fecali dei ratti a cui era stato somministrato sucralosio, non portando mai, di fatto, a realizzare una reale comparazione per stabilire in maniera scientifica una riduzione della microflora fecale benefica causata dal sucralosio».

«A oggi – conclude la portavoce di ANPROD – dopo più di 110 studi condotti in circa 20 anni di ricerca, dopo numerosi verifiche, riesami, summit come quello che ha avuto luogo proprio qui in Italia, nel 2012 dove i più importanti scienziati esperti di sicurezza alimentare, salute e nutrizione del mondo si hanno riaffermato la sicurezza dei dolcificanti a basso o nullo contenuto calorico, inclusa quella del sucralosio definendoli “totalmente sicuri”, le principali Autorità per la sicurezza alimentare del mondo, dall’FDA all’EFSA, autorizzano l’utilizzo del sucralosio che è di fatto consumato da milioni di persone anche come valido aiuto per chi soffre di diabete e per chi ha problemi legati al peso».

[1] Brusik, D. et al, 2009. Expert panel report on a study of Splenda in male rats. Regul. Toxicol. Pharmacol. 55 6-12; Shiffman, S. and Abou-Donia M. 2012. Letter to the Editor. Sucralose revisited: Rebuttal of two papers about Splenda safety. Regul. Toxicol. Pharmacol. 63 505-508; Grotz, L. and Brusik, D. 2012 Letter to the Editor. Regul. Toxicol. Pharmacol. 63 509-513

 

 

fonte: https://www.lastampa.it/2014/06/18/scienza/il-dolcificante-che-non-affatto-dolce-con-la-salute-X7Mqqt1qnalmFoPtZJr7eP/pagina.html

Sapete cosa è il Sucralosio? È un dolcificante artificiale ora di moda e ormai diffusissimo, lo si trova per esempio nella Coca Cola Stevia. Ma soprattutto è un’altra porcheria chimica con cui ci avvelenano…!ultima modifica: 2018-11-21T21:49:47+01:00da eles-1966
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