.
seguiteci sulla pagina Facebook: Zapping
.
.
“Dirty Dozen” 2018 – Frutta e verdura con più pesticidi: ecco la “sporca dozzina” del 2018…
Si chiama “Dirty Dozen”, in italiano “sporca dozzina”, ed è una lista che ogni anno viene stilata da un’associazione ambientalista americana, l’Enviromental Working Group, e che comprende i 12 tipi di frutta e verdura con più pesticidi.
Quest’anno i test hanno rilevato 230 tipi di pesticidi diversi, sulle migliaia di campioni di prodotti analizzati.
Quasi il 70% dei campioni analizzati era positivo ad almeno 1 pesticida.
E’ da sottolineare il fatto che i test sono stati effettuati su prodotti pronti per essere mangiati, quindi ben lavati o, quando possibile, sbucciati.
Si tratta di cibi presenti ogni giorno nella nostra dieta e che non possono mancare. Tuttavia, la quantità di pesticidi rilevata, dimostra come ogni giorno gli americani consumino una quantità di sostanze tossiche molto alta.
La soluzione è preferire il consumo di prodotti derivanti da agricoltura biologica e, quando questo non sia possibile, affidarsi alle liste compilate dall’ EWG per limitare l’assunzione di frutta e ortaggi più contaminati, scegliendo invece quelli segnalati nella lista dei prodotti più sicuri.
Oltre a questa “sporca dozzina”, l’Enviromental Working Group ha stilato anche una interessantissima lista dei 15 cibi più puliti e “liberi” da pesticidi che potete trovare qui: FRUTTA E VERDURA CON MENO PESTICIDI: I 15 PIÙ “PULITI” DEL 2018
“Dirty Dozen” 2018 ecco la lista:
– Fragole
– Spinaci
– Pesche nettarine
– Mele
– Uva
– Pesche “percocche”
– Ciliegie
– Pere
– Pomodori
– Sedano
– Patate
– Peperoni dolci
Il triste primato spetta alle fragole, che contenevano fino a 22 residui diversi di pesticidi.
Il 97% dei campioni di spinaci conteneva residui di pesticidi. In particolare sono state rilevate concentrazioni relativamente elevate di permetrina, un insetticida neurotossico.
Quasi il 94% dei campioni di pesche nettarine conteneva due o più pesticidi. Un campione di nettarine coltivate convenzionalmente conteneva residui di 15 pesticidi.
Il 90% delle mele provenienti da coltivazioni convenzionali presentava residui di pesticidi. L’80% delle mele controllate conteneva difenilamina, un pesticida vietato in Europa.
I campioni di uva analizzati contenevano in media cinque residui di pesticidi. Oltre il 96% delle uve di coltivazioni convenzionali è risultato positivo ai residui di antiparassitari.
Oltre il 99% delle pesche di coltivazioni convenzionali presentava residui di pesticidi rilevabili. È stata rilevata una media di quattro residui di pesticidi sui frutti.
Nelle ciliegie è stata rilevata la presenza di una media di cinque pesticidi.
Le pere contenevano diversi pesticidi in concentrazioni relativamente elevate, inclusi insetticidi e fungicidi.
Nei pomodori coltivati convenzionalmente sono stai rilevati quasi quattro pesticidi. Un campione conteneva 15 diversi pesticidi e prodotti di degradazione dei pesticidi.
Oltre il 95% dei campioni di sedano coltivato convenzionalmente è risultato positivo ai pesticidi.
Le patate avevano più residui di antiparassitari in termini di peso rispetto a qualsiasi altra coltura. Un pesticida in particolare, il clorpropham, costituiva la maggior parte dei pesticidi rilevati sulle patate.
Quasi il 90% dei campioni di peperoni dolci conteneva residui di pesticidi. Questa verdura può contenere un minor numero di residui di pesticidi rispetto ad altri esponenti della “sporca dozzina”, ma i pesticidi tendono ad essere più tossici per la salute umana.
fonte: varie dal web