Zapping

La buona notizia: vessuna traccia di SarsCov2 sui prodotti dei supermercati, ridimensionato il rischio del contagio per “contatto” con gli oggetti

 

 

 

.

 

 

seguiteci sulla pagina Facebook: Zapping

 

.

 

La buona notizia: la scienza conferma, nessuna traccia di SarsCov2 sui prodotti dei supermercati, ridimensionato il rischio del contagio per “contatto” con gli oggetti

 

l coronavirus non rimane sulla superficie delle confezioni degli alimenti che compriamo al supermercato. A dirlo è l’Organizzazione spagnola dei consumatori e degli utenti (OCU), che ha condotto uno studio su 66 prodotti provenienti da 10 diversi supermercati in 4 località spagnole e ha stabilito che le confezioni degli alimenti non vengono contaminate dal coronavirus.

Dopo la crescente richiesta dei consumatori quando si va al supermercato, l’Organizzazione ha deciso di chiarire se i timori di essere infettati sono fondati o meno. Mentre è vero che ormai tutte le strutture hanno notevolmente rafforzato le misure di sicurezza con maschere, schermi, guanti e gel disinfettanti, la paura di portare a casa prodotti contaminati è quanto mai diffusa tra i clienti.

Ma dobbiamo stare tranquilli e, soprattutto, partire dalle piccole realtà commerciali che ora più che mai hanno bisogno del nostro contributo.

L’analisi condotta dall’Ocu, insomma, non ha trovato tracce del virus su prodotti. Andare al supermercato è diventato fonte di grande preoccupazione per molte persone che temono di contrarre il virus. Innanzitutto perché ci si trova esposti in mezzo ad altre persone e poi perché mille pensieri hanno portato anche a supporre che anche il cibo acquistato potesse essere contaminato.

Lo studio

Gli esperti dell’Ocu hanno acquistato 66 prodotti alimentari diversi nell’ultima settimana di aprile, in 10 supermercati in 8 diverse catene di distribuzione dei principali marchi e in 4 città spagnole diverse e lontane: Madrid, Barcellona, Vitoria e La Coruña.

I prodotti selezionati riguardavano diverse marche di farina, tavolette di cioccolato, sacchetti di patatine fritte, pane, birra, mele sfuse, yogurt, insalate confezionate, tortilla di patate già pronte, carne in vaschetta, salmone affumicato e carta igienica.

Si trattava di prodotti che hanno registrato un aumento della domanda durante il lockdown e che sono stati venduti utilizzando diversi tipi di imballaggio (cartone, plastica, polistirolo, alluminio).

L’analisi è stata condotta da un laboratorio indipendente usando la tecnica PCR, di cui abbiamo sentito parlare così tanto in questi giorni: come per le persone, un tampone è stato passato su tutta la superficie del contenitore. Questa tecnica si basa sulla ricerca di materiale genetico (RNA) specifico per questo virus (in particolare, è stata cercata una sequenza del genoma che codifica per una proteina dell’inviluppo del virus). Quando si analizza l’RNA, anche se il virus è inattivo da molto tempo, la PCR lo rileverà sempre.

Risultato: 0 positivi su 66 analisi

Nessun materiale genetico di Covid-19 è stato rilevato in nessuno dei campioni di studio.

Ovviamente è solo una foto che volevamo fare per avere un’idea della situazione del packaging alimentare – dicono dall’Ocu. Una foto i cui risultati ci mostrano che non è così facile per il virus finire sulla superficie di un contenitore in modo che possa infettarci in seguito”.

Tuttavia, dobbiamo continuare a mantenere le stesse misure precauzionali che abbiamo adottato finora e tenere a mente ancora per un bel po’ i consigli per tenere il virus lontano da casa:

La posizione dell’OMS

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene di non aver ancora trovato prove conclusive che il coronavirus possa essere diffuso attraverso il contatto con una superficie, come maniglie o tastiere. Sul suo sito web, continua a sottolineare che le goccioline di saliva espulse dai malati Covid-19  “possono cadere su oggetti e superfici che circondano la persona, come tavoli, pomelli e ringhiere, in modo che altre persone potrebbero infettarsi se toccano quelle oggetti o superfici e quindi toccare gli occhi, il naso o la bocca”.

In conclusione, l’Oms stessa mantiene la sua raccomandazione a favore della disinfezione di superfici e oggetti, quando possibile, per la tranquillità della popolazione.

Fonti: OCU / OMS

tratto da: https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/nessuna-traccia-coronavirus-supermercati/

 

La buona notizia: vessuna traccia di SarsCov2 sui prodotti dei supermercati, ridimensionato il rischio del contagio per “contatto” con gli oggettiultima modifica: 2020-05-18T23:19:27+02:00da
Reposta per primo quest’articolo