11 giugno del 2009 – 11 anni fa l’OMS dichiarava la falsa pandemia influenzale H1N1 (suina) per consentire alle multinazionali di vendere i loro vaccini…

 

 

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11 giugno del 2009 – 11 anni fa l’OMS dichiarava la falsa pandemia influenzale H1N1 (suina) per consentire alle multinazionali di vendere i loro vaccini…

Una falsa pandemia, questo alla fine è risultato l’allarme lanciato nel 2009 dall’OMS – E qualcuno ci ha guadagnato tanto, ma proprio tanto.

Per averne notizia è bastato fare un salto su Wikipedia…

 

Storia della pandemia

Nell’aprile 2009 l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e i Centers for Disease Control and Prevention hanno lanciato l’allarme, sostenendo che il virus si trasmetteva direttamente tra uomini (senza quindi che fosse necessario il contatto con l’animale infetto), arrivando a definire possibile una pandemia influenzale.

Dall’aprile 2009 sono stati accertati focolai di infezione nell’uomo in Messico.

 

La dichiarazione di pandemia

L’11 giugno del 2009 l’OMS ha dichiarato l’allarme pandemia a seguito degli sviluppi nella diffusione del virus A-H1N1. Il livello d’allerta è stato elevato a 6, pari al massimo dell’emergenza.

L’OMS dopo una riunione d’emergenza tenuta il 27 aprile aveva deciso di portare il livello di rischio pandemico da 3 a 4 (su una scala che va da 0 a 6), per poi passarlo al quinto il 29 aprile.

Nel caso di pandemia si valuta la percentuale di persone contagiabili a livello molto elevato. Gli Stati Uniti hanno dichiarato l’emergenza sanitaria.

Il 3 giugno l’OMS ha comunicato di aver alzato il livello d’allerta a 6, ovvero al massimo della scala pandemica.

L’11 giugno l’OMS dichiara ufficialmente la pandemia, quando nel mondo vi sono 28 774 casi confermati e 144 decessi.

Il 14 luglio la stessa OMS la dichiara inarrestabile, avvertendo che tutti i paesi dovranno rifornirsi del vaccino.

Critiche alla gestione della pandemia

L’8 giugno 2010 Margaret Chan, Direttore generale dell’OMS, risponde alle accuse di Fiona Godlee del BMJ relative al sospetto di influenze ricevute dalle case farmaceutiche sulla dichiarazione dello stato di pandemia da parte dell’OMS: “Senza dubbio, l’editoriale del BMJ lascerà a molti lettori l’impressione che la decisione dell’OMS di dichiarare lo stato di pandemia è stato almeno in parte influenzato da un desiderio di aumentare i profitti dell’industria farmaceutica. Il punto è però che la decisione di aumentare il livello di rischio di allerta di pandemia si è basato su chiari criteri epidemiologici e virologici. È difficile piegare questi criteri, quale che siano le motivazioni” e ancora: “Le accuse secondo le quali l’OMS avrebbe modificato la sua definizione di pandemia per venire incontro a un evento meno severo (a beneficio dell’industria) non è supportato dai fatti”.

L’eurodeputata verde di Europa Ecologia, Michele Rivasi, ha chiesto che venga istituita una commissione d’inchiesta parlamentare sulla gestione da parte dell’Unione europea della pandemia dell’influenza A.

Wolfang Wodarg, presidente tedesco della commissione Sanità del Consiglio d’Europa, ha parlato di una “falsa pandemia”, accusando esplicitamente le industrie farmaceutiche di aver influenzato la decisione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di dichiarare la pandemia: “Per promuovere i loro farmaci brevettati e i vaccini contro l’influenza, le case farmaceutiche hanno influenzato scienziati e organismi ufficiali, competenti in materia sanitaria, e così allarmato i governi di tutto il mondo: li hanno spinti a sperperare le ristrette risorse finanziarie per strategie di vaccinazione inefficaci e hanno esposto inutilmente milioni di persone al rischio di effetti collaterali sconosciuti per vaccini non sufficientemente testati”.

 

Lo studio del Journal of Epidemiology and Community Health

Nel 2013 uno studio pubblicato dal Journal of Epidemiology and Community Health ha evidenziato come le comunicazioni al pubblico sui rischi di questa epidemia siano state influenzate da interessi personale dei ricercatori accademici. Lo studio riguardante il conflitto di interessi fra accademici, è stato stimolato dal fatto che le comunicazione fornite ai mass media possono influenzare il timore del pubblico e la richiesta di prodotti farmaceutici, ed è stato focalizzato sui possibili conflitti d’interesse degli accademici che rilasciarono commenti nella fase iniziale della pandemia sui giornali inglesi.

L’analisi è stata fatta sulle dichiarazioni riportate come tali sulla stima del rischio di pandemia, confrontandola con le stime ufficiali e inoltre è stata verificata la promozione o lo scoraggiamento all’utilizzo di inibitori della neuraminidase o di vaccini specifici per H1N1.

Contemporaneamente, e indipendentemente sono state acquisite informazioni sul conflitto di interesse per ogni ricercatore. Da questo studio risulta che i commenti degli accademici sulla pandemia furono statisticamente i secondi più quotati dopo quelli del ministero della salute. Un accademico su due forniva una stima maggiore del rischio rispetto alle valutazioni ufficiali ministeriali, le stime degli accademici aventi un conflitto di interesse furono 5,8 volte maggiori rispetto a quelle date dai colleghi senza conflitto d’interesse. Un accademico su due aveva fornito indicazioni sull’utilizzo di inibitori, in questo caso la promozione dell’uso degli stessi da parte di ricercatori con conflitto di interesse era stata 8,4 maggiore rispetto a quella di accademici che sull’argomento non si erano espressi.

 

I risultati?

  • Il governo britannico ordinò 132 milioni di dosi di vaccino (due per ogni cittadino). I vaccinati sarebbero poi stati 4,25 milioni
  • L’Italia ordinò 24 milioni di dosi di vaccino, al costo di 184 milioni di euro. Di quelli consegnati, solo 900.000 furono utilizzati.
  • Il governo francese prima ordinò, poi decise di disdire 7 milioni di dosi di vaccino. Daniel Vasella, l’amministratore delegato di Novartis, ha dichiarò che “il governo francese non ha rispettato i propri impegni”, minacciando “Alla prossima pandemia – perché ci sarà una nuova pandemia – serviremo prioritariamente gli Stati affidabili”

 

Leggi anche:

…Ma qualcuno ricorda la pandemia di influenza H1N1 del 2009? Quella inventata dalle case farmaceutiche con la complicità dell’OMS per arricchirsi con i vaccini sulla pelle della gente? No? Rinfrescatevi la memoria e riflettete su cosa accade oggi!

11 giugno del 2009 – 11 anni fa l’OMS dichiarava la falsa pandemia influenzale H1N1 (suina) per consentire alle multinazionali di vendere i loro vaccini…ultima modifica: 2020-06-10T20:20:29+02:00da eles-1966
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