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Italiani al primo posto al mondo per il turismo sessuale: padri di famiglia a caccia di bambini… ma da noi ad essere insultate sono le donne che fanno volontariato nei paesi poveri.
L’Italia è prima al mondo per turismo sessuale minorile,
Abbiamo il primato non Europeo, ma Mondiale di 80.000 uomini, tra padri, zii, fratelli, cugini, amici e conoscenti della porta accanto, insospettabili, che viaggiano nei paesi più poveri del mondo e non di certo per fare volontariato, ma turismo sessuale con minorenni
Sono così piccole da non raggiungere in altezza l’anca dei predatori che se le vanno a comprare nei bordelli, e poi le stuprano, e prima trattano il prezzo parlando quasi sempre lingue occidentali, e 80.000 volte all’anno in media la lingua è l’italiano.
Sono così leggere che a prenderle in braccio pesano poco più di un bebè. Sono così truccate che sembrano bimbe a Carnevale. Sono così sottili che, se non fossero coperte di stracci succinti e colorati, indosserebbero le taglie più piccole degli abitini per bimbi occidentali. Le stuprano, tra gli altri, certi italiani che a casa sembrano gente qualunque, gente a posto.
Hanno 5, 6, forse 9 anni, e forse anche più giovani, che le famiglie di quei Paesi sono costrette a vendere per sopravvivenza, e tornano in Italia come se niente fosse, nessuno ne parla e, soprattutto, nessuno li insulta. Ripeto: 80.000 uomini. 80.000 italiani
Vanno a fare turismo sessuale minorile nei Paesi poveri. Però delle ragazze che sono state rapite da terroristi perché sono andate ad aiutare i più poveri della Terra, bambini orfani che non hanno nemmeno acqua potabile per bere, sono p*tt@ne, sono andate per sc*p@re, per prendere c@zzì, magari perché erano troppo cess* per essere sc*p@te dal maschio italico.
Queste ragazze, come Silvia Romano, Aisha, meritano il linciaggio mediatico, le minacce, essere chiamate “neo-terroriste”, si meritano di essere “impiccate”, si meritano il lancio di bottiglie rotte alle finestre di casa loro.
E tutto ciò, non solo da parte di qualche pazzo fanatico che, ahimé esiste ovunque. Tutto ciò da parte di mezza Italia, signori e signore. Da parte di un Paese democratico che dovrebbe essere civile. Da parte di Politici, rappresentanti delle istituzioni, che dovrebbero garantire il decoro e la civiltà di questo Paese. E poi, magari, a uno di quegli uomini più famosi, che candidamente ha confessato di aver sposato una bambina africana di 12 anni, chiamandola “un animalino docile” per le prestazioni sessuali e altri servizi, gli si dedicano strade, parchi e statue, come per il giornalista Indro Montanelli.
Ecco, questa è l’Italia. Nel 2020.