Scoperto un ceppo di Coronavirus mutato più ‘aggressivo’ e più pericoloso: è quello che sta facendo strage negli Stati Uniti

 

 

Coronavirus mutato

 

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Scoperto un ceppo di Coronavirus mutato più ‘aggressivo’ e più pericoloso: è quello che sta facendo strage negli Stati Uniti

Questo nuovo ceppo di Coronavirus si è diffuso negli Stati Uniti, dove è diventato il ceppo più comune. Gli scienziati di Los Alamos hanno appurato che “la proteina del picco è più infettiva, può legarsi più facilmente ai recettori sulle cellule polmonari umane, diventare più attiva e persino essere più in grado di schivare gli anticorpi che il corpo umano sviluppa al virus”

La notizia è importante: il virus responsabile della pandemia che ha messo a soqquadro il mondo – parliamo ovviamente del Coronavirus o COVID-19 – sarebbe mutato e avrebbe dato vita a un ceppo più aggressivo e più pericoloso.

L’articolo lo leggiamo su 99CoronaVirus News & Latest Updates Online:

“Gli scienziati hanno scoperto una mutazione del Coronavirus di ‘urgente preoccupazione’ perché rende il virus più contagioso ed è già diventato dominante nei luoghi in cui è stato raggiunto, inclusa parte degli Stati Uniti. I ricercatori del Los Alamos National Laboratory nel New Mexico affermano che il ceppo mutante ha iniziato a diffondersi all’inizio di febbraio in Europa”.

Per la cronaca, Los Alamos è una cittadina che si trova nel Nuovo Messico, negli Stati Uniti d’America.

Questo nuovo ceppo di Coronavirus si è diffuso negli Stati Uniti, dove è diventato il ceppo più comune. E’ un ceppo piuttosto aggressivo e adesso sembra dominare nel mondo.

Qui arriva un’alta notizia che leggiamo sempre su 99Coronavirus:

“In un rapporto prestampato su BioRxiv (l’archivio online gratuito di articoli in versione preprint dedicato alla biologia e alle scienze della vita) i ricercatori avvertono che i vaccini attualmente in fase di sviluppo negli Stati Uniti potrebbero non essere efficaci contro questo ceppo mutante e raccomandano che la loro scoperta debba essere considerata in un ulteriore lavoro sui trattamenti e sui colpi di Coronavirus. Un grafico del Los Alamos National Laboratory (che trovate allegato in calce a questo articolo) mostra come la proteina mutata del picco, D614G, sia diventata la varietà dominante in Europa (rosso) e, in misura minore, in Nord America (blu)”.

Nell’articolo si spiega che il Coronavirus è tutto sommato stabile, nel senso che non muta con velocità particolarmente elevata.

“Ma questo – leggiamo sempre nell’articolo – non vuol dire che non sta affatto mutando, o che le sue mutazioni limitate potrebbero avere effetti disastrosi. I ricercatori di Los Alamos hanno sviluppato un metodo per tracciare le mutazioni che alimentano la mutazione del Coronavirus in ‘tempo reale’. La loro pipeline di analisi scarica quotidianamente tutte le sequenze del genoma virale caricate nel più grande database internazionale (Global Initiative for Sharing All Influenza Data o GISAID) e interpreta come e dove sta cambiando il virus”.

Gli scienziati di Los Alamos hanno scoperto 14 mutazioni. E hanno appurato che “due varietà, che sembravano combinarsi, G614 (blu) e D614 (arancione) sono aumentate a fine marzo in tutto il mondo, con G614 che è diventato particolarmente dominante. Ma altri – leggiamo sempre su 99CoronaVirus – rappresentano modelli più grandi e preoccupanti, hanno scritto gli scienziati collaboratori di Los Alamos, Duke University e Sheffield University nel Regno Unito. Uno in particolare è stato motivo di ‘allarme precoce’. Si è verificata una mutazione nell’importante proteina di picco, una parte del virus che sporge dalla sua superficie, guadagnandosi un nome che significa corona e permettendogli di infiltrarsi nelle cellule umane. I ricercatori hanno soprannominato la proteina mutata Spike D614G. Non è chiaro se il picco mutato emerga per la prima volta in Cina o in Europa, ma certamente ha raccolto il suo slancio in Europa, e poi ha spazzato il globo. Quando gli scienziati hanno segnalato per la prima volta Spike D614G a marzo, era apparso solo sette volte nelle sequenze caricate su GISAID (che sono in ritardo di circa due settimane rispetto al tempo reale)”.

“Tuttavia, un campionamento all’inizio di aprile dei dati di GISAID – hanno scritto i ricercatori nel loro rapporto pubblicato online il 30 aprile – ha mostrato che la frequenza di G614 stava aumentando a un ritmo allarmante per tutto il mese di marzo, e stava chiaramente mostrando una diffusione geografica sempre più ampia. Sembrerebbe che, ad un certo punto, la mutazione G614 e un’altra, mutazione D614, si siano fuse per diventare la mutazione D614G. Insieme sono diventati dominanti e più contagiosi attraverso diverse modalità”.

Altra notizia importante:

“La proteina del picco è più infettiva, può legarsi più facilmente ai recettori sulle cellule polmonari umane, diventare più attiva e persino essere più in grado di schivare gli anticorpi che il corpo umano sviluppa al virus”.

“Data l’importanza vitale di Spike sia in termini di infettività virale, sia come bersaglio di anticorpi – scrivono gli autori dello studio – abbiamo sentito l’urgente necessità di una pipeline di” allarme precoce “per valutare l’evoluzione della pandemia di Spike”.

E ancora:

“Se la pandemia non svanisce, ciò potrebbe esacerbare il potenziale di deriva antigenica e l’accumulo di mutazioni immunologicamente rilevanti nella popolazione durante l’anno o più, per consegnare il primo vaccino. Tale scenario è plausibile e, affrontando questo rischio ora, potremmo essere in grado di evitare la mancanza di importanti transizioni evolutive nel virus che, se ignorate, potrebbero in definitiva limitare l’efficacia dei primi vaccini all’uso clinico”.

 

 

fonte: https://99coronavirus.com/coronavirus-ceppo-mutante-di-coronavirus-che-puo-renderlo-piu-infettivo-ora-dominante/

Scoperto un ceppo di Coronavirus mutato più ‘aggressivo’ e più pericoloso: è quello che sta facendo strage negli Stati Unitiultima modifica: 2020-05-06T22:05:54+02:00da eles-1966
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