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Pensioni, i dati agghiaccianti: quasi 2 milioni di pensionati “poveri”. vivono con meno di 500 euro al mese. Ma non finisce qui, poi ci sono le tasse: con una pensione da 1.500 euro, in Italia dai allo stato 4.000 euro, in Francia 1.000 euro, in Germania appena 39 euro!
L’istat rende noti i dati sulle pensioni. E, come di consueto, non c’è nulla per cui rallegrarsi.
Lo scenario che emerge risulta piuttosto preoccupante per il fattore disuguaglianza, che allarga ancora di più la distanza tra ricchi, ovvero coloro i quali percepiscono assegni alti, e poveri, che percepiscono assegni di importo basso o molto basso.
Per non parlare della donne, nettamente svantaggiate nelle retribuzioni (fatto dovuto a carriere contributive forzatamente più brevi e a una minore partecipazione al mercato del lavoro a cui sono costrette).
I pensionati italiani ammontano a 16 milioni, per una spesa pensionistica complessiva di 293 miliardi di euro, con una incidenza sul Pil del 16,6%
Le pensioni italiane sono il simbolo di disparità sociale ed economica, e sono le più tassate (o meglio dire tartassate) d’Europa.
La stragrande maggioranza dei pensionati italiani non riesce a condurre una vita dignitosa e può considerarsi a tutti gli effetti “povera”, mentre aumenta il divario tra i redditi della categoria.
Il 36,3% dei pensionati (in pratica un pensionato su tre) riceve meno di 1.000 euro lordi, mentre sono quasi 2 milioni di pensionati “poveri”, quelli che vivono (anzi, sopravvivono) con meno di 500 euro al mese. È una cifra ben al di sotto della soglia di “povertà relativa” fissata dalla stessa Istat in 657 euro per un nucleo familiare di un solo componente.
Le pensioni italiane sono “da fame”. Non solo sono le più basse d’Europa, ma anche le più tassate. Basti pensare che un pensionato italiano che nel 2018 ha percepito una mensilità di 1.500 euro, ha corrisposto allo Stato 4.000 euro di tasse sulla propria pensione; in Spagna, a parità di pensione, si pagano 1.800 euro all’anno di tasse; nel Regno Unito 1.500 euro, in Francia 1.000 euro e in Germania appena 39 euro