Il 4 febbraio 1913 nacque Rosa Parks. Ricordiamola per non dimenticare i diritti di tutti.

 

Rosa Parks

 

 

.

 

seguiteci sulla pagina Facebook: Zapping

 

 

.

 

 

Il 4 febbraio 1913 nacque Rosa Parks. Ricordiamola per non dimenticare i diritti di tutti.

 

La cameriera dell’Alabama è passata alla storia perché nel 1955, in piena segregazione razziale, si rifiutò di cedere il proprio posto sull’autobus a un passeggero bianco. Per ricordare quel no che cambiò la storia. Ricordiamola per non dimenticare i diritti di tutti.

In molti celebrato l’anniversario dal rifiuto di Rosa Parks. Non tutti, però, conoscono la sua storia. E’ grazie a questa cameriera di colore dell’Alabama che oggi bianchi e neri possono sedersi accanto sullo stesso autobus. Rosa Parks è passata alla storia perché nel 1955, in piena segregazione razziale, si rifiutò di cedere il proprio posto sull’autobus a un passeggero bianco. E’ opportuno ricordare che, nell’America degli anni Cinquanta, le norme cittadine obbligavano i neri a cedere il proprio posto ai bianchi nel settore comune dei bus. Così, per colpa di quel rifiuto, Rosa Parks venne immediatamente arrestata e incarcerata per condotta impropria. Il suo arresto scatenò violente proteste, e provocò come conseguenza la feroce rivolta della comunità afroamericana. Quest’ultima, guidata dal pastore Martin Luther King, decise di protestare civilmente e boicottare i mezzi pubblici della città, per cancellare una volta per tutte quella assurda legge che considerava i neri una razza inferiore. Dopo un intero anno di prigione, nel 1956 la Corte Suprema degli Stati Uniti liberò la Parks, decretando incostituzionale la segregazione sui pullman pubblici dell’Alabama.

Un “no” nella storia. Per ricordare quel no che cambiò la storia

Un gesto spontaneo. Rosa Parks è morta il 24 ottobre 2005 all’età di 92 anni – Ha sempre detto che quel gesto fu spontaneo, ma non ribelle.

Quando lo ha compiuto, non poteva immaginare che l’autobus su cui viaggiava quel giorno sarebbe stato restaurato e custodito come un cimelio nel Museo Henry Ford. Non poteva sapere nemmeno che quel banale rifiuto avrebbe segnato la fine della segregazione razziale, aprendo la strada a mezzo secolo di battaglie e di lotte per il riconoscimento dei diritti civili.

Ma soprattutto, Rosa Parks non poteva capire che quel giorno, in Alabama, era lei a trovarsi proprio al posto giusto per scrivere la storia.

Ricordiamola per non dimenticare i diritti di tutti.

LA FORZA DI DIRE BASTA

Montgomery, Alabama, 1° dicembre 1955, Rosa allora quarantaduenne salì sull’autobus 2857 per tornare a casa dopo una giornata di lavoro. Stanca e affaticata si sedette nella fila centrale del mezzo. Ma dopo poche fermate salì un passeggero bianco. E dato che non c’erano altri posti liberi, il conducente chiese a Rosa di alzarsi. Infatti questa era la legge, frutto della politica segregazionista (che significa uguali ma separati) vigente Sud degli Stati Uniti: cioè  i neri dovevano sedere dietro, i bianchi davanti, mentre i posti centrali erano misti, ma la precedenza doveva essere data ai bianchi.

Quel giorno però accadde qualcosa di diverso. Rosa rispose al conducente con un semplice ma alquanto potente: “no”.

A questo rifiuto, l’autista chiamò la polizia e Rosa Parks fu incarcerata per “condotta impropria”. Ma la vicenda fu presto di dominio pubblico e poche ore dopo Clifford Durr, avvocato e attivista per i diritti dei neri, pagò la cauzione.

LE REAZIONI

Nel frattempo la comunità afroamericana aveva iniziato a scalpitare e il nervosismo stava per sfociare in violenza, con il rischio di rappresaglie. Ma la prontezza di alcune figure di spicco della comunità afroamericana riuscirono a trasformare la protesta in un boicottaggio non violento.

Jo Ann Robinson, presidente di un’associazione femminile afroamericana (Women’s Political Council), stampò in migliaia di copie un comunicato in cui si invitava la popolazione nera a boicottare i mezzi pubblici di Montgomery il 5 dicembre, giorno del processo a Rosa.

Martin Luther King e gli altri leader neri decisero non solo di supportare la protesta, ma di non limitarla a un solo giorno: bisognava procedere a oltranza, finché non fossero stato abolita la segregazione sui mezzi pubblici.

La rivolta coinvolse migliaia di persone e durò fino al 26 dicembre 1956: fondamentale fu il supporto dei tassisti neri che abbassarono le tariffe al livello dei biglietti dei bus.

Il boicottaggio funzionò: l’azienda dei trasporti iniziò a essere in serie difficoltà economiche, dato che proprio i neri erano i maggiori utenti degli autobus. Nel frattempo la Corte Suprema degli Stati Uniti il 13 dicembre 1956, all’unanimità, dichiarò incostituzionale la segregazione sui mezzi pubblici.

Di quel fatidico giorno, molti anni dopo Rosa Parks raccontò:  «Dicono sempre che non ho ceduto il posto perché ero stanca, ma non è vero. Non ero stanca fisicamente, non più di quanto lo fossi di solito alla fine di una giornata di lavoro […]. No, l’unica cosa di cui ero stanca era subire».

Il 4 febbraio 1913 nacque Rosa Parks. Ricordiamola per non dimenticare i diritti di tutti.ultima modifica: 2020-02-03T23:12:17+01:00da eles-1966
Reposta per primo quest’articolo