Anche sulla sua pelle: Alessio Cremonini – Perché il regista del film su Stefano Cucchi non lavora più?

 

Alessio Cremonini

 

 

 

.

 

seguiteci sulla pagina Facebook: Zapping

 

 

.

 

 

Anche sulla sua pelle: Alessio Cremonini – Perché il regista del film su Stefano Cucchi non lavora più?

Perché il regista del film “Sulla mia pelle” su Stefano Cucchi non lavora più?

Il regista del film “Sulla mia pelle” che ha raccontato la storia di Stefano Cucchi e che ha vinto numerosi premi, accolto con clamore dalla critica e dal pubblico, ha pubblicato su Facebook un annuncio amaro in cui di dichiara disponibile per girare video “di matrimoni, comunioni e lauree” poiché non trova finanziamenti per il suo prossimo film. È normale? Forse NO…

Il suo ultimo film è stato presentato in anteprima mondiale al Festival del Cinema di Venezia, ha vinto quattro David di Donatello, è stato amato dalla critica e dal pubblico, è stato acquistato dal colosso Netflix ed è stato proiettato clandestinamente per il suo alto valore sociale. “Sulla mia pelle” è stato un caso internazionale perché grazie alla bravura dell’attore Alessandro Borghi e grazie alla delicatezza della regia è riuscito a raccontare al mondo la terribile vicenda di Stefano Cucchi, quello che gli cercarono l’anima a forza di botte due guardie bigotte. Non è nemmeno avventato scrivere che anche grazie a quel film sulla vicenda Cucchi si è alzata un’attenzione straordinaria sicuramente utile alla ricerca di una verità insabbiata e depistata per molti anni.

Alessio Cremonini è nato nel 1973, è stato sceneggiatore di “Private” (diretto da Saverio Costanzo) e autore di un’opera prima nel 2013. Nell’affollato mondo del cinema italiano non si può dire che non sia uno degli esponenti più interessante del panorama nazionale eppure oggi è senza lavoro, non trova finanziamenti per i suoi film e si è sfogato sul suo profilo Facebook con un avviso ironico ma amaro: «Regista senza lavoro: mi propongo per video d’autore di matrimoni, comunioni e lauree», ha scritto. I commenti sbalorditi si sono moltiplicati, tra chi gli dice “se non ce la fai tu non ce la può fare nessuno” e chi sottolinea come sia rischioso e difficile oggi in Italia occuparsi di temi delicati come la violenza tra le forze dell’ordine e le bugie che compromettono i processi. Del resto è ancora vivo il ricordo degli uomini della Digos durante la proiezione del film a Pizzo oppure i carabinieri che chiesero a una libreria l’elenco dei partecipanti a una proiezione.

Ora si moltiplicano le malelingue: “è un mossa pubblicitaria”, “ha solo fatto un film su un tossicodipendente”, sentenziano. Del resto sul caso Cucchi si è riversata la melma odiatrice di chi ha usato la morte del ragazzo solo per lucrare un po’ di politica ed è prevedibile che gli schizzi arrivino fino al regista del film.

Ma se un film è stato premiato dal pubblico e dalla critica risulta sempre singolare che qualcuno venga ostracizzato, no? Perché capita a Cremonini ma è capitato e capita a molti altri: se qualcuno decide di infilare il dito in una piaga ancora fresca evidentemente deve portarsi il peso di quelle cicatrici. E questo racconta benissimo che razza di Paese continuiamo a essere.

tratto da: https://www.fanpage.it/cultura/sulla-sua-pelle-perche-non-lavora-il-regista-del-film-su-stefano-cucchi/
https://www.fanpage.it/

 

Anche sulla sua pelle: Alessio Cremonini – Perché il regista del film su Stefano Cucchi non lavora più?ultima modifica: 2020-02-01T22:50:16+01:00da eles-1966
Reposta per primo quest’articolo