Buon compleanno Bebe – Il 18 gennaio del 1892 nasceva Oliver Hardy, il mitico Ollio – Insieme all’amico Stan ha già fatto ridere 6 generazioni, ma non ha ancora finito… Un ricordo

 

Oliver Hardy

 

 

 

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Buon compleanno Bebe – Il 18 gennaio del 1892 nasceva Oliver Hardy, il mitico Ollio – Insieme all’amico Stan ha già fatto ridere 6 generazioni, ma non ha ancora finito… Un ricordo

 

Oliver Norvell Hardy, per gli amici Illie o Babe (questo soprannome, che Hardy amò usare anche nella professione, lo dobbiamo ad un barbiere italiano che, mettendogli del talco sulle guance appena sbarbate, gli disse “Nice baby! – Che bel pupo!”), è nato il 18 gennaio del 1892 ad Harlem in Georgia, negli Stati Uniti. È l’ultimo figlio di una famiglia del tutto estranea al mondo dello spettacolo. Il padre, avvocato, morì troppo presto per essere di aiuto alla nutrita famiglia (tre maschi e due femmine) e soprattutto al figlio minore. La madre, Emily Norvell, donna energica, decise di trasferirsi a Madison dove, lavorando come direttrice di un albergo abbastanza signorile poteva mantenere la famiglia.

Oliver Hardy fin da piccolo aveva un aspetto massiccio che lo sottoponeva a volte allo scherno dei suoi coetanei, ma lui dal carattere gentile e ottimista, anziché avvilirsi sfruttò questa sua caratteristica che suscitava l’ilarità altrui a suo vantaggio, favorendo le risate con battute per rendersi simpatico ed essere accettato.

Mostrò immediatamente grande passione per il canto, a tal punto che la madre gli permise a soli otto anni di partecipare ad una tournée con un gruppo chiamato “Coburn’s Minstrels”, ma data la tenera età la nostalgia di casa fu più forte dello slancio artistico.

Da ragazzo la madre lo iscrisse all’Accademia Militare della Giorgia, ma dato il suo scarso interesse per lo studio non ottenne grandi risultati. Provarono allora a fargli frequentare il Conservatorio di Atlanta, ma anche qui, nonostante la grande passione per il canto, abbandonò gli studi, probabilmente sentendo anche il desiderio di collaborare economicamente alle necessità familiari.

Dopo i 18 anni attirato inesorabilmente dal cinema e dallo spettacolo, si adatta a fare qualunque cosa pur di stare in quel mondo che adora. Nel 1913 Oliver Hardy si presenta alla Lubin Motion Picture e ottiene un contratto come attore a Jacksonville. Farà il cattivo, per cinque dollari la settimana.

Nel 1915 Oliver recita il suo primo film comico da protagonista, dal titolo “L’aiutante attacchino”. In California, dove si sta concentrando la produzione cinematografica, Oliver Hardy viene assunto dalla casa di produzione Vitagraph. Proprio in California incontra per la prima volta Stan Laurel (che diverrà in seguito il celeberrimo Stanlio), ma è una collaborazione fuggevole, per un solo film: “Lucky Dog” (“Cane fortunato”). Stan è il protagonista e Oliver fa la parte di un rapinatore che non riesce a essere abbastanza truce perché in lui prevale già la vena comica.

Stan & Laurel, Stanlio e Ollio

La svolta professionale per Oliver Hardy arrivò nel 1926 allorché incontrò il produttore Hal Roach che gli propose la parte da protagonista in un film diretto da Stan Laurel, ma Hardy ebbe un incidente domestico: si ustionò seriamente un braccio mentre cucinava per degli amici e la produzione fu costretta, per non interrompere la lavorazione del film, a sdoppiare la parte creando un secondo personaggio affidato a Laurel. La coppia, che si era conosciuta fugacemente anni prima sul set di “Cane fortunato”, fece scintille, diventando un icona incontrastata del cinema mondiale.

Stanlio & Ollio hanno fatto ridere intere generazioni, Stan con il suo personaggio svampito, fifone e confusionario, sempre a combinare guai, con l’aspetto magrissimo, decisamente in contrasto con quello corpulento di Oliver, il cui personaggio più determinato e autonomo, era la spalla su cui Stanlio piangeva. Punto di forza della coppia fu l’espediente usato da Hardy di rivolgersi agli spettatori guardando direttamente nella cinepresa, camera – look, coinvolgendo così il pubblico nella vicenda.

Dal 1926 al 1940 furono legati alla Hal Roach’s Studios girando decine di pellicole mute e sonore, riscuotendo un successo clamoroso e compenetrandosi affettivamente ed umanamente.

Ricordiamo tra i lungometraggi: “Muraglie” del 1931 di James Parrott, “Fra diavolo” del 1933 di Charles Rogers e Hal Roach, l’esilarante “I figli del deserto” del 1934 di William A. Seiter, “La ragazza di Boemia” del 1936 di James W. Horne e Charles R. Rogers, “I fanciulli del west” del 1937 di James W. Horne, “Vent’anni dopo” del 1938 di John G. Blystone, “I diavoli volanti” del 1939 di A. Edward Sutherland.

Su quest’ultimo set Oliver Hardy conobbe la segretaria di edizione Virginia Lucille Jones e se ne innamorò, si sposarono l’anno successivo e il loro fu un matrimonio felice, durato diciassette anni, fino alla morte dell’attore. La seconda moglie, che pare avesse problemi legati all’alcool aveva chiesto ed ottenuto il divorzio nel 1937, lasciando in Oliver una profonda amarezza.

Negli “anni d’oro”, quelli degli Hal Roach’s Studios, dal 1926 al 1940, Stan Laurel e Oliver Hardy producono 89 film, di cui 30 cortometraggi muti e 43 cortometraggi sonori.

Il declino della carriera, a questo punto, sembra per forza di cose dietro l’angolo. Dopo tanto successo è inevitabile che la parabola discendente si affacci. Stan si ammala durante la lavorazione del loro ultimo film “Atollo K”, l’unico girato in Europa, lontano dagli studi di Hollywood dove hanno consumato tutta la loro esperienza cinematografica.

Anche la salute di Oliver è pessima: in questa circostanza lo assiste la terza moglie Lucille, conosciuta sul set di “The flying deuces” (I diavoli volanti, 1939) e che gli è stata fedele per diciassette lunghi anni. Il 7 agosto 1957 Oliver Hardy si spegne definitivamente.

Laurel gli sopravvive invece di otto anni, morendo il 23 febbraio 1965. Quel giorno la morte di Stanlio mette la parola fine a due storie parallele iniziate settant’anni prima ai lati estremi dell’Oceano per poi avvicinarsi fino a coincidere perfettamente e dare vita a una delle più straordinarie coppie comiche di tutti i tempi.

Il doppiaggio italiano di Oliver Hardy, quella particolare voce riconoscibile tra mille, appartiene a un vero mito del cinema di casa nostra, il grandissimo Alberto Sordi.

 

 

 

Buon compleanno Bebe – Il 18 gennaio del 1892 nasceva Oliver Hardy, il mitico Ollio – Insieme all’amico Stan ha già fatto ridere 6 generazioni, ma non ha ancora finito… Un ricordoultima modifica: 2020-01-17T22:24:37+01:00da eles-1966
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