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Domenica nelle piazze l’Azalea dell’Airc contro i tumori femminili… La nostra idea: tagliamo le spese militari e con i soldi che risparmiamo sosteniamo la lotta al cancro. E se poi vogliono comprare F-35 e carri armati, mandassero i militari per le piazze a vendere piante …
Domenica 12 maggio, in occasione della Festa della Mamma, torna in tutta Italia L’Azalea della Ricerca di Fondazione Airc, fiore simbolo della battaglia contro i tumori femminili. Da trentacinque anni le piante di azalea sbocciano per portare nuova linfa al lavoro dei ricercatori impegnati a rendere queste forme di cancro sempre più curabili.
Bellissima iniziativa.
Ma noi ci chiediamo, per la lotta ai tumori non bastano i soldi che paghiamo di tasse?
Evidentemente no! Però quando c’è da tagliare tagliano in primis la sanità
Con il Governo Renzi abbiamo avuto un taglio delle spese per la Sanità che non ha paragoni con alcun altro governo: 7 miliardi di finanziamenti in meno solo nel biennio 2015-2016…
Ma la verità è che nessun governo degli ultimi 30 anni ha esitato a far cassa a spese della Sanità.
A memoria d’uomo, invece, non si ricorda un taglio, uno solo, alle spese militari che, anzi, sono sempre in continuo aumento.
Ecco un breve dettaglio, con datri risalenti a fine 2018:
Qui in sintesi alcuni dati estratti dal rapporto:
• Il budget del Ministero Difesa sale nel 2018 a 21 miliardi (1,2% PIL), +3% in un anno, +1% nell’ultima legislatura, +18% nelle ultime tre legislature
• La spesa militare complessiva (secondo la metodologia Mil€x) sale nel 2018 a 25 miliardi (1,4% PIL), +4% in un anno, +4% nell’ultima legislatura, +26% nelle ultime tre legislature
• In aumento le spese per armamenti: 5,7 miliardi nel 2018, +7% in un anno, +88% nelle ultime tre legislature
• Vengono analizzati tutti i programmi di acquisizione armamenti e i loro costi (provvisori) per il 2018. In aumento il contributo proveniente dal ministero per lo Sviluppo economico (3,5 miliardi nel 2018, +5% in un anno, +30% nell’ultima legislatura, +115% nelle ultime tre legislature) e il costo dei mutui correlati (427 milioni nel 2018)
• Analizzato il “tesoretto” di circa 13 miliardi a vantaggio della Difesa (2/3 per nuovi armamenti) nascosto nel “Fondo Investimenti” da 46 miliardi deciso a fine 2016, rifinanziato con altri 38 miliardi
• Le spese 2018 per l’adesione dell’Italia alla Nato assumano a 192 milioni mentre i costi per contributi a presenza basi Usa sono 520 milioni. I costi relativi alla presenza di testate nucleari Usa sono di almeno 20 milioni annui con stime elevabili a 100 milioni
• Rischio “fuori servizio” immediati per i primi 8 F-35 italiani già acquisiti (e costati 150 milioni l’uno, almeno 50 miliardi il costo per 30 anni di vita operativa; la Corte dei conti denuncia ricavi e posti di lavoro dimezzati rispetto alle ottimistiche previsioni del governo
• I costi nascosti delle missioni (Mission Need Urgent Requirement) e i costi complessivi della missione afgana (8 miliardi) e irachena (3 miliardi). Il paradosso della “necessità” del Fondo Missioni MEF per mantenere operatività di base
• Spese 2018 per la base di Gibuti (intitolata a un eroe di guerra fascista): circa 43 milioni
• Lo “scivolo d’oro” dimenticato per gli alti ufficiali e gli altri privilegi pensionistici e retributivi del comparto militare
E allora?
La nostra idea sarebbe questa:
Basta vendere piante per sovvenzionare la lotta al cancro.
Tagliamo le spese militari e dirottiamo i soldi alla Sanità.
Poi, se i nostri politici ci tengono tanto ad accontentare gli americani e comprare gli F-35, andiamo a vendere le piante in piazza. Vediamo se con i soldi che facciamo ci possiamo comprare le armi…
by Eles