28 aprile del 1967 – Muhammad Ali, il rifiuto alla guerra in Vietnam: “Loro non mi hanno chiamato negro”

 

Muhammad Ali

 

 

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28 aprile del 1967 – Muhammad Ali, il rifiuto alla guerra in Vietnam: “Loro non mi hanno chiamato negro”

 

Cassius Clay, noto come Muhammad Ali dopo la sua conversione all’Islam nel 1964, è stato uno dei pugili più devastanti di tutti i tempi e, grazie al suo fortissimo carattere anche dopo essere stato vittima della sindrome di Parkinson, è diventato una figura di culto e protagonista di diverse battaglie a sfondo sociale.

Quella che ha fatto più rumore in assoluto è avvenuta probabilmente il 28 aprile 1967, quando l’allora campione del mondo dei pesi massimi rifiutò ufficialmente di unirsi all’esercito statunitense e di combattere nella guerra del Vietnam. Cassius Clay spiegò brevemente ma chiaramente il motivo della sua decisione in un comunicato stampa, dove affermava di aver “cercato a lungo nella mia coscienza, ma è per me impossibile essere fedele alla mia religione accettando la chiamata alle armi”.

Il suo “no” resta una delle più grandi battaglie contro la guerra e per i diritti degli afroamericani, portato anche ad esempio da Martin Luther King jr.

In numerose interviste e discorsi Ali espresse la sua contrarietà alla guerra in Vietnam con parole rimaste nella storia: “La mia coscienza non mi permette di andare a sparare a mio fratello o a qualche altra persona con la pelle più scura, o a gente povera e affamata nel fango per la grande e potente America. E sparargli per cosa? Non mi hanno mai chiamato ‘negro’, non mi hanno mai linciato, non mi hanno mai attaccato con i cani, non mi hanno mai privato della mia nazionalità, stuprato o ucciso mia madre e mio padre. Sparargli per cosa? Come posso sparare a quelle povere persone? Allora portatemi in galera”. E poi di fronte a una folla di giornalisti e persone bianche: “Siete voi il mio nemico, il mio nemico è la gente bianca, non i Vietcong i cinesi o i giapponesi. Voi siete i miei oppositori se voglio la libertà, siete voi i miei oppositori se voglio giustizia. Siete voi i miei oppositori se voglio uguaglianza. Voi non mi sosterrete mai in America per il mio credo religioso. E volete che vada da qualche parte e combattere. Ma difenderete mai voi me qui a casa?”.

Il rifiuto di andare in Vietnam costò ad Ali il titolo dei pesi massimi che gli fu revocato nel 1967 assieme alla licenza di combattere sul ring.

Fu processato e condannato a cinque anni di carcere che non scontò ed una multi di 10.000, dollari. Nel 1971 la Suprema corte ribaltò la sentenza riconoscendo il suoi diritto all’obiezione di coscienza.

Nel frattempo Ali era già tornato sul ring battendo per KO Jerry Quarry nel 1970, riconquistando poi il titolo di campione del mondo dei pesi massimi nel 1974, cintura che ha poi conservato sino al ‘78.

28 aprile del 1967 – Muhammad Ali, il rifiuto alla guerra in Vietnam: “Loro non mi hanno chiamato negro”ultima modifica: 2019-04-27T19:33:12+02:00da eles-1966
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