Tanto clamore perchè in Brunei sarà permessa la lapidazione di gay e adulteri. Se siete tanto indignati perchè non vi rivolgete al Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU? La vostra protesta sarà ponderata dall’Arabia Saudita …dove la lapidazione di gay e adulteri è legge!

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Tanto clamore perchè in Brunei sarà permessa la lapidazione di gay e adulteri. Se siete tanto indignati perchè non vi rivolgete al Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU? La vostra protesta sarà ponderata dall’Arabia Saudita …dove la lapidazione di gay e adulteri è legge!

Chi ancora ritiene che l’ONU sia un’organizzazione piena di diplomatici seri, responsabili, illuminati e riflessivi deve leggere quanto segue: l’Arabia Saudita fa parte del Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU (anche se non li rispettarli) ed ha anche ricevuto le congratulazioni dai delegati delle Nazioni Unite per il suo rispetto diritti umani.

La valutazione del regno saudita è stata esaminata di recente da un gruppo delle Nazioni Unite durante il processo chiamato “revisione periodica universale” (UPR), che si svolge ogni cinque anni per ogni stato membro. Dei 96 delegati che hanno parlato a nome dei rispettivi Paesi, 75 si sono congratulati con l’Arabia Saudita per la sua documentazione sui diritti umani…

Ora, se siete tanto indignati perchè in Brunei verranno lapidati gay ed adulteri, vi potete rivolgete al Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU. Lì ci saranno i rappresentanti dall’Arabia Saudita che potranno vagliare la vostra lamentela …Sì, l’Arabia Saudita, dove la lapidazione di gay e adulteri è legge!

 

Brunei, lapidazione per gay e adulteri. “Ecco i 12 paesi integralisti nell’Onu”

Il piccolo stato del Sud-est asiatico che adotta il codice islamico della sharia ha anche introdotto l’amputazione degli arti in caso di furto

Lapidazione a morte per l’adulterio e i rapporti omosessuali fra uomini, in osservanza al codice islamico della sharia, la legge coranica. Sono queste le controverse misure entrate in vigore nel piccolo, ricchissimo sultanato del Brunei, nel Sud-est asiatico. La notizia nei giorni scorsi aveva suscitato condanne da tutto il mondo. Choccata la comunità gay del piccolo stato nel nord dell‘isola di Borneo che ha parlato di ritorno al “Medioevo”. Nei giorni scorsi è stata anche lanciata una campagna di boicottaggio dall’dall’attore George Clooneycontro gli alberghi di lusso posseduti in varie parti del mondo dal sultano del Brunei.

SVOLTA INTEGRALISTA – L’omosessualità era già un reato in Brunei, punibile con pene fino a dieci anni di carcere. Le nuove misure fanno parte di un processo avviato nel 2014 per una progressiva introduzione della sharia nel piccolo paese asiatico, dove i due terzi dei 420mila abitanti sono di religione musulmana. Il nuovo codice si applica a tutti i musulmani che abbiano raggiunto la pubertà, anche se alcune misure coinvolgono anche i non musulmani. Reati come lo stupro, l‘adulterio, la sodomia, la blasfemia e la rapina avranno ora come massima pena la condanna a morte. I rapporti lesbici verranno invece puniti con un massimo di 40 frustate e dieci anni di carcere. Per il furto è prevista l’amputazione degli arti. In Brunei la pena di morte non è mai stata abolita, ma l’ultima esecuzione risale al 1957.

L’UNIONE EUROPEA – “Alcune delle pene previste nel codice penale” in Brunei “equivalgono a torture, atti di trattamento crudele, inumano o degradante che sono vietati dalla Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti che è stata firmata dal Brunei-Darussalam nel 2015”. A sostenerlo è il portavoce del servizio di azione esterna dell’Ue (Eeas) dopo l’entrata in vigore delle nuove misure previste dalla sharia. “È fondamentale che il governo del Brunei garantisca che l’attuazione del codice penale non violi i diritti umani e che sia pienamente coerente con tutti gli impegni e gli obblighi internazionali e regionali in materia di diritti umani intrapresi” dal sultanato. “L’Unione europea si aspetta anche che il Brunei mantenga la sua moratoria di fatto sull’uso della pena di morte”, conclude il portavoce.

NON SOLO IL BRUNEI – Secondo l’associazione Nessuno Tocchi Caino la criminalizzazione per atti sessuali tra persone dello stesso sesso è portata alle estreme conseguenze della pena capitale in almeno 12 Paesi membri dell’Onu, tutti a maggioranza musulmana, dove è prevista dalla legge ordinaria o applicata in base alla legge della sharia, che in alcuni casi funge da codice penale: Afghanistan, Arabia Saudita, Brunei Darussalam, Iran, Iraq, Mauritania, Nigeria, Pakistan, Qatar, Somalia, Sudan e Yemen. Negli Emirati Arabi Uniti, avvocati e altri esperti non concordano sul fatto se la legge federale preveda la pena di morte per il sesso consensuale tra omosessuali o solo per stupro.

PENA DI MORTE PER LAPIDAZIONE – Nel mondo in altri sei Paesi essere omosessuale può costare la vita, con la pena di morte per lapidazione. La pena capitale con questa modalità è in vigore in sei nazioni, tutti Stati membri delle Nazioni Unite. Tre si trovano in Asia (Iran, Arabia Saudita e Yemen) e altre tre in Africa (Nigeria, Sudan e Somalia) dove la lapidazione è prevista per legge e viene effettivamente praticata. La lapidazione è una opzione possibile per legge anche in Mauritania, Emirati Arabi, Qatar, Afghanistan e Pakistan, ma di recente non è stata messa in atto.

 

 

fonti: Ansa, Quotidiano.net ed altre dal web

 

Tanto clamore perchè in Brunei sarà permessa la lapidazione di gay e adulteri. Se siete tanto indignati perchè non vi rivolgete al Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU? La vostra protesta sarà ponderata dall’Arabia Saudita …dove la lapidazione di gay e adulteri è legge!ultima modifica: 2019-04-03T22:53:10+02:00da eles-1966
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