Due notizie: “Se Autostrade avesse riparato i piloni, il Ponte Morandi sarebbe in piedi” e “Ai manager di Autostrade premi milionari, incluso bonus faraonici” …E ripensando alle 43 vittime di quelli che hanno intascato i “bonus”, il sospetto che siamo in un Paese di m…. mi viene…!

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Due notizie: “Se Autostrade avesse riparato i piloni, il Ponte Morandi sarebbe in piedi” e “Ai manager di Autostrade premi milionari, incluso bonus faraonici” …E ripensando alle 43 vittime di quelli che hanno intascato i “bonus”, il sospetto che siamo in un Paese di m…. mi viene…!

Se Autostrade nel 1993 avesse riparato tutti i piloni e non uno soltanto? “Il ponte Morandi sarebbe ancora in piedi”.

È quanto ha affermato da Bernhard Elsener, uno dei periti nominati dal giudice Angela Maria Nutini per stabilire quali sono state le cause del crollo del viadotto Morandi di Genova.

L’intervista a Elsener è stata realizzata nell’ambito del documentario “Il ponte spezzato” sulla televisione svizzera.

Secondo quanto riportato dal Secolo XIX, gli avvocati di Autostrade e quelli dei dirigenti ministeriali che sono stati tirati in ballo starebbero valutando l’ipotesi di far partire azioni legali dopo aver sentito le dichiarazioni di Elsener nel documentario.

Secondo il perito, “il difetto del Morandi, visto con gli occhi di oggi, è che non ha ridondanza: quando uno degli stralli si rompe, cade il ponte”.

“A causa dei problemi di umidità i cavi si sono assottigliati e si spezzano facilmente. E abbiamo trovato meno cavi integri di quelli che avremmo dovuto trovare,” ha spiegato Elsener, secondo il quale “il crollo ci ha dimostrato quello che si sa dagli Anni ’80. Il calcestruzzo armato non è eterno, si può deteriorare”.

L’esperto ha anche detto che “gli stralli sono solo quattro per pilone” e basta che uno di questi non regga per far crollare la pila. “Non c’è possibilità che resti in piedi,” ha osservato.

“Rimaniamo con i piedi per terra e non cerchiamo cose fantasiose… Se nel 1993 avessero riparato tutti i piloni, il ponte sarebbe in piedi,” ha affermato.

Per Elsener il consulente del Politecnico di Milano che segnalò le criticità sul viadotto ma non ricevette risposta da Autostrade “doveva sollecitare o rivolgersi al Ministero, non può dormire tranquillamente”.

 

Hanno sulla coscienza il crollo del Ponte Morandi e 43 vite umane, ma i manager di Autostrade, senza un briciolo di vergogna, incassano premi milionari

Il crollo del ponte Morandi, tragedia che nel 2018 ha colpito la città di Genova, provocando la morte di 43 persone, è una drammatica ferita che per l’Italia resterà inevitabilmente aperta. La relazione sulla remunerazione di Atlantia, società che controlla Autostrade, ha rivelato alcune cifre piuttosto impressionanti, relative proprio allo scorso anno. Giovanni Castellucci, amministratore delegato nonché direttore generale di Atlantia, ha incassato un compendio di 5,05 milioni di euro, incluso un bonus da 3,72 milioni. Mentre il presidente Fabio Cechiai ha percepito 1,28 milioni di euro, compreso un bonus da 560mila euro.

Cifre colossali e piuttosto difficili da digerire per chiunque, in particolare per i parenti delle vittime del ponte Morandi.  “Chissà come sarebbe stato retribuito se il ponte non fosse crollato. Rimango perplesso di fronte a questa informazione, in parte perché mi risulta che i premi vengano assegnati in caso di produttività e stiamo parlando di un’azienda che se ancora non è stata dichiarata responsabile per il disastro sappiamo che forse non ha fatto il possibile perché fosse evitato”. Così Franco Ravera, presidente del comitato degli sfollati del ponte, ha commentato la notizia a Il Secolo XIX.

 “Davanti a queste cifre – ha aggiunto Ravera – penso al fatto che Aspi ha chiesto conto delle spese sostenute finora dalla struttura commissariale e di quelle previste, visto che dovrà risarcire, ma forse quei presunti extra sono nulla in confronto a 5 milioni assegnati a un proprio dirigente”. Lo stesso ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, ha scritto su Twitter un commento caustico: “Nell’anno del crollo del Morandi l’ex ad di Autostrade Castellucci incassa 3,7 mln di bonus. Presidente cerchiai 560 mila euro. Non servono commenti di fronte a premi milionari erogati dopo tragedia #Genova, serve una risoluzione del sistema concessioni: quella che stiamo facendo”.

Della paventata nazionalizzazione di Autostrade però, il governo parla sempre meno. Mentre sono finiti nel registro degli indagati per il crollo del ponte, due superdirigenti: Michele Donferri Mitelli, responsabile nazionale delle manutenzioni di Autostrade per l’Italia (Aspi), ora con altro incarico, e Antonino Galatà, amministratore delegato di Spea Engineering (la controllata del gruppo Atlantia che si occupa delle manutenzioni).

 

 

fonti:

-https://zapping2017.myblog.it/2019/03/29/hanno-sulla-coscienza-il-crollo-del-ponte-morandi-e-43-vite-umane-ma-i-manager-di-autostrade-senza-un-briciolo-di-vergogna-incassano-premi-milionari/

-https://www.silenziefalsita.it/2019/03/31/il-perito-alla-tv-svizzera-se-autostrade-nel-93-avesse-riparato-tutti-i-piloni-il-ponte-morandi-sarebbe-in-piedi/?fbclid=IwAR08Q7K06WmUgdWPb_5NE4NmnPAlPWQsgDDbpm1aBWYJHqehMjYnK2lLJxg

Due notizie: “Se Autostrade avesse riparato i piloni, il Ponte Morandi sarebbe in piedi” e “Ai manager di Autostrade premi milionari, incluso bonus faraonici” …E ripensando alle 43 vittime di quelli che hanno intascato i “bonus”, il sospetto che siamo in un Paese di m…. mi viene…!ultima modifica: 2019-04-01T22:38:38+02:00da eles-1966
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