Gli aiuti pubblici? Solo all’agricoltura che inquina e usa pesticidi!

 

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Gli aiuti pubblici? Solo all’agricoltura che inquina e usa pesticidi!

Presentato al SANA di Bologna il Rapporto Cambia la Terra; a chi inquina, e cioè all’agricoltura che utilizza pesticidi, va la quasi totalità dei soldi pubblici, sia europei che nazionali. Al bio solo il 2,9 delle risorse, a fronte di spese e costi maggiori.

VALENTINA GENTILE

Chi inquina paga. Il buon senso vorrebbe così. E invece no, succede esattamente il contrario. Nei nostri campi chi inquina viene pagato. La quasi totalità delle sovvenzioni europee e nazionali vanno all’agricoltura che utilizza pesticidi, diserbanti e fertilizzanti sintetici. La politica agricola comunitaria sovvenziona per il 97,7% l’agricoltura convenzionale. Vale a dire: i soldi pubblici sostengono l’utilizzo della chimica di sintesi.

 

Guardando dentro casa nostra le cose non vanno certo meglio: in Italia al biologico, che rappresenta circa il 14,5% della superficie agricola coltivata su territorio nazionale, va solo il 2,9% delle risorse.

 

I DATI DEL RAPPORTO

Sono alcuni dei dati emersi dal Rapporto “Cambia la Terra. Così l’agricoltura convenzionale inquina l’economia (oltre che il Pianeta)”, presentato a Bologna, alla Festa del BIO nell’ambito del SANA, la fiera del biologico italiano.

Secondo il Rapporto è a finanziare il vecchio modello agricolo, quello basato sull’uso di concimi e pesticidi di sintesi chimica, che finiscono la maggior parte delle risorse per l’agricoltura.

 

A rimetterci, chiaramente, siamo noi, la nostra salute, la salute dell’ambiente e del suolo. E gli agricoltori bio: difatti le risorse dedicate all’agricoltura biologica, anche se in crescita rispetto al passato, sono inferiori alla media che spetterebbe al settore in base alla Superficie Agricola Utilizzata (SAU) biologica.

 

Su 41,5 miliardi di euro destinati all’Italia, all’agricoltura biologica vanno appena 963 milioni, secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi della Camera dei Deputati. Praticamente al bio va solo il 2,3% delle risorse europee, nonostante rappresenti il 14,5 della superficie agricola utilizzabile. Facendo un po’ di conti, circa sei volte meno di quanto gli spetterebbe. Sommando ai fondi europei il cofinanziamento nazionale per l’agricoltura, circa 21 miliardi, il risultato non cambia: su un totale di circa 62,5 miliardi, la parte che va al bio è di 1,8 miliardi, il 2,9 delle risorse.

 

COSTI MAGGIORI PER GLI AGRICOLTORI BIO

«In altre parole – dice Maria Grazia Mammuccini di FederBio – italiani e europei pagano per sostenere pratiche agricole che si ritorcono contro l’ambiente e contro la loro salute, a partire da quella degli stessi agricoltori».

 

Mammuccini mette in risalto anche un altro aspetto; sono gli agricoltori biologici a sostenere i costi prodotti dall’inquinamento causato dalla chimica di sintesi. Dalla burocrazia alla maggiore quantità di lavoro necessaria a produrre in modo efficace e a proteggere il raccolto dai parassiti senza ricorso a diserbanti e concimi di sintesi.

 

Carichi economici difficili da calcolare con esattezza, ma che di sicuro gravano sugli agricoltori bio. Si pensi solo che il costo da sostenere in caso di prima notifica è di circa 2.790 euro, mentre per il mantenimento annuale è di poco inferiore ai 1.000 per una azienda biologica media, con una dimensione di circa 28 ettari.

 

L’IMPATTO ECONOMICO (E NON SOLO) DEI PESTICIDI

In altre parole, è chi non inquina a pagare di più. Eppure ormai l’impatto economico dei pesticidi ormai è documentato da studi e ricerche internazionali.

Una ricerca nordamericana (Pimentel, 2005) valuta i costi derivati dall’uso dei pesticidi, spese sanitarie, perdita di biodiversità, costi per il disinquinamento del suolo e delle acque, perdita di produttività, in circa 10 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti.

Se parliamo in termini strettamente sanitari poi, l’Organizzazione mondiale della Sanità calcola che nel mondo ogni anno sono oltre 26 milioni i casi di avvelenamento da pesticidi, 258.000 i decessi. Praticamente per i pesticidi ogni giorno 71.232 persone restano intossicate e 706 muoiono.

 

Secondo uno studio europeo del 2015, l’esposizione prenatale a organofosfati, composti di base di molti pesticidi e erbicidi, fa perdere ogni anno 13 milioni di punti di quoziente intellettivo e provoca 59.300 casi di ritardo mentale, con un costo economico che va dai 146 miliardi di euro ai 194 miliardi l’anno.

 

Come ormai è appurato, l’agricoltura industrializzata che usa chimica di sintesi, è tra le cause del cambiamento climatico in atto. E non meno grave è il danno sugli ecosistemi naturali e sulle specie animali. Sono valutati in 284 milioni di dollari l’anno i danni diretti legati alla scomparsa delle api e degli altri insetti impollinatori. Non migliore le conseguenze sugli uccelli: all’uso massiccio dei pesticidi è imputata la massiccia diminuzione delle popolazioni di volatili negli ultimi decenni. Secondo la Lipu, tra le specie che vivono in contesti agricoli, upupa e torcicollo sono le più a rischio.

 

Il Rapporto presentato al SANA è parte del progetto Cambia la Terra-No ai pesticidi, sì al biologico, progetto di informazione e sensibilizzazione voluto da Federbio con Isde-Medici per l’ambiente, Legambiente, Lipu e WWF, insieme a un comitato di garanti composto da personalità del mondo della ricerca e dell’associazionismo.

 

fonte: http://www.lastampa.it/2018/09/08/scienza/gli-aiuti-pubblici-solo-allagricoltura-che-inquina-e-usa-pesticidi-aVUIV3COMzlatL81b4la2I/pagina.html

 

Gli aiuti pubblici? Solo all’agricoltura che inquina e usa pesticidi!ultima modifica: 2018-09-11T21:47:34+02:00da eles-1966
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