.
seguiteci sulla pagina Facebook: Zapping
.
Milena Gabanelli ci spiega come stanno distruggendo il nostro Sistema Sanitario, uno dei migliori al mondo – Quando la politica vince sulla competenza!
Sanità, come la politica manda i pazienti dal pubblico al privato
I numeri della crisi e i documenti riservati
Vediamo i dati: nel 2015 -2%; 2016 -8%, 2017 -10% dei ricoveri. Il triplo sia rispetto agli altri pubblici di Bologna (-2,7%) sia rispetto agli altri ospedali dell’Emilia (-2,9%).
Le scelte contestate
Ma il declino di un ospedale che ha fatto la storia della medicina ortopedica non avviene per caso. Il 16 febbraio 2016 è interrotta l’attività dell’ambulatorio di chirurgia della mano, con proteste al ministero della Salute dei 249 pazienti in attesa di un intervento. Due mesi dopo viene siglato un accordo con il Policlinico di Modena che invia lì i suoi specialisti e a metà dicembre 2016 viene stipulato un altro contratto libero professionale. Il servizio offerto ai pazienti peggiora, i costi raddoppiano. Lo scorso febbraio il Corriere denuncia le visite beffa: la storia del medico competente, ma senza contratto, che supervisiona le visite e l’altro, non esperto ma assunto, che firma i referti fa il giro d’Italia.
I primari di fama che vanno in pensione sono reclutati dal privato
Dallo scorso settembre Stefano Boriani, specialista di chiara fama e alla guida del reparto di Chirurgia Oncologia vertebrale del Rizzoli, prossimo alla pensione, è accolto con contratto libero professionale dall’ospedale privato Galeazzi di Milano, che dichiara: «Siamo diventati un’eccellenza europea nei tumori colonna». Il Rizzoli ha preferito rottamarlo, invece di tenersi la sua ventennale esperienza a fare scuola. Se ne è andato nel privato anche Maurilio Marcacci, una delle colonne portanti del Rizzoli e oggi responsabile del Centro per la ricostruzione articolare del ginocchio dell’Humanitas di Milano. Tra i suoi pazienti Roberto Baggio.
Il contesto politico
L’emorragia inizia in questo contesto politico: a fine dicembre 2014 viene nominato il nuovo governatore Stefano Bonaccini, che a gennaio 2015 indica il responsabile politico della Sanità: l’assessore Sergio Venturi. A marzo l’assessore sceglie il direttore generale Francesco Ripa di Meana, che tre settimane dopo incarica, in condivisione con l’assessore o su imposizione, il direttore sanitario Luca Bianciardi. Da quel momento è lui a muovere le fila dell’ospedale. Dopo accuse, proteste e denunce, tre settimane fa Luca Bianciardi viene infine sostituito. Sotto la sua gestione il Rizzoli perde quasi il 20% dei ricoveri.
I criteri di nomina
E la storia si ripete all’ospedale Bellaria di Bologna, diventato uno dei migliori ospedali neurologici italiani grazie al professor Fabio Calbucci e dalla sua équipe. Anche lui, raggiunta l’età della pensione, non viene trattenuto nel pubblico a divulgare la sua conoscenza, ma immediatamente accolto dal gruppo privato Villa Maria, che oggi attrae pazienti neurologici da tutta Italia. Il suo aiuto, nonostante i meriti acquisiti sul campo, non viene valorizzato. La politica fa altre scelte e Antonio Fioravanti cambia ospedale: da agosto sarà primario a Cremona. Faceva 300 interventi l’anno, ma non risulta sia stato sostituito. Oggi il Bellaria sta perdendo il 20% dei ricoveri.
L’Emilia Romagna, dove la sanità pubblica ha sempre mantenuto il primato sulla qualità del servizio, si sta via via svuotando. A beneficiarne è il privato. Nell’ultimo anno solo a Bologna si registra una crescita di ricoveri del 9%, nel resto della Regione del 5%. La clinica privata ortopedica Villa Laura, dove stanno confluendo numerosi ortopedici del Rizzoli, aumenta i ricoveri del 14%. E Villa Erbosa registra un più 12,5%.
Cosa succede quando la politica vince sulla competenza
Cade anche l’ultimo «modello», sotto i colpi della politica che invade tutti i campi delle nomine. Questo avviene in tutte le regioni, con ricadute pericolose. Da una parte spiana la strada agli imprenditori privati della sanità, che normalmente sono più attratti dagli interventi ben remunerati. Dall’altra, quando il reclutamento di manager ospedalieri e primari avviene su spinta politica, al potere possono arrivare anche direttori sanitari collusi con la ‘ndrangheta (è il caso di Carlo Antonio Chiriaco a Pavia, condannato a 12 anni il 30 aprile 2015) o amministratori che portano ad una gestione organizzativa fallimentare (come emerge dai recenti fatti di cronaca del Molise, dove è morto un 47enne per aneurisma). Insomma una «distorsione istituzionale» — come è stata definita dal gup di Matera Angela Rosa Nettis — che porta alla manipolazione di concorsi e a raccomandazioni. Con queste accuse in Basilicata è appena finito agli arresti il governatore Marcello Pittella.
fonte: https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/sanita-come-politica-manda-pazienti-pubblico-privato-salute-ospedali/40db20fc-8c28-11e8-8b01-1b79734b0f48-va.shtml