Quanto costa avere un tumore oggi?

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Quanto costa avere un tumore oggi?

CURE ONCOLOGICHE: QUANTO COSTANO IN ITALIA?
Parlare di costi, di fronte ad una malattia, può sembrare inopportuno, ma è importante fare i conti con la realtà, a maggior ragione quando si parla di salute.

Questo è vero tanto più nell’ambito delle cure oncologiche. Secondo l’VIII rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici della Favo, Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia, «la crisi economico-finanziaria ha riscritto i contenuti dell’assistenza necessaria e possibile, anche per i malati di cancro».

La fotografia scattata dal dossier è che nonostante le nuove cure aumentino i tassi di sopravvivenza, i costi crescenti sopratutto dei nuovi farmaci stanno diventando insostenibili. Ecco cosa emerge dal rapporto 2016, elaborato da Favo con Censis, AIOM, AIRO, SIE, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT), Federsanità-Anci, FIMMG, SIMG, SIPO, SICO, AIRTUM, Coordinamento Generale Medico-Legale dell’INPS e Ministero della Salute.

Cure oncologiche: quanto costano in Italia

Secondo il rapporto, ogni anno in Italia il numero di malati oncologici cresce di oltre 90.000 persone (+3%), sia per la maggiore incidenza collegata all’invecchiamento della popolazione, ai fattori ambientali e agli stili di vita, sia per i progressi nelle terapie che migliorano la sopravvivenza e cronicizzano la malattia.

La buona notizia è che i nuovi farmaci e la possibilità di diagnosi sempre più precoci hanno reso la guarigione un traguardo sempre più raggiungibile. Secondo i dati pubblicati nel 2014 dall’Associazione Italiana Registri Tumori, circa 2,4 milioni di italiani, pari al 4,4% della popolazione, vivono con una diagnosi pregressa di tumore. Di questi, il 60% (vale a dire il 2,7% del totale della popolazione) sono lungo sopravviventi, e cioè pazienti che hanno avuto la diagnosi da più di cinque anni. Ma il dato più rappresentativo degli effetti del progresso è che il 27% delle persone che vivono dopo una diagnosi di tumore ha raggiunto un’aspettativa di vita simile a quella di chi non ha mai convissuto con una simile patologia.

I costi, però, sono alti. Ad oggi sono disponibili 132 farmaci antitumorali e negli ultimi 15 anni ne sono stati immessi sul mercato 63. Ma solo una sostanza su 10.000 supera le prove necessarie per essere approvata, non più di 2 farmaci su 10 consentono di ammortizzare i costi di ricerca e sviluppo, e gli investimenti possono superare 1 miliardo di euro per farmaco. Anche i costi di trattamento sono aumentati: il costo giornaliero medio di un farmaco antineoplastico è aumentato da 42,20 euro nel periodo 1995-1999 a 203,47 euro nel periodo 2010-2014. Il costo medio di una terapia complessiva è passato da 3.853 euro nel 1995-1999, a 44.900 euro nel 2010-2014. La spesa per farmaci oncologici in Italia è passata da circa 1 miliardo  nel 2007 a 2 miliardi e 900 milioni nel 2014.

La spesa pubblica per le malattie oncologiche: 114 euro a testa

Il rapporto spiega che sui costi dell’oncologia in rapporto alla spesa sanitaria si trovano dati scarsi e poco attendibili. Le fonti più autorevoli riportano una spesa oncologica per cittadino residente di 114 euro lungo tutta la filiera dalla prevenzione al fine vita, il che si tradurrebbe in un’incidenza sulla spesa sanitaria complessiva tutto sommato marginale, pari al 5,8% circa. Secondo uno studio dell’Irst-Irccs, il costo oncologico è realisticamente almeno 3 volte superiore (oltre 300 euro per cittadino/anno), e si avvia a rappresentare il 20% della spesa sanitaria complessiva.

Secondo il rapporto, occorre superare le risposte tradizionali, spesso controproducenti nel medio periodo: tagli lineari indiscriminati; riduzioni e sospensioni di attività a fine anno “per risparmiare” sul bilancio; mancati investimenti, con duplicazione dei costi per mobilità dei pazienti e acquisto di prestazioni da strutture private; sottoutilizzo di macchinari ad alto costo.

Per altro, esistono forti disomogeneità fra territori. Emblematica la differenza di costo procapite per farmaci oncologici da un massimo di 55 euro in un distretto a un minimo di 35 euro in un altro. «Appare evidente – rileva il rapporto – che affrontare e governare la “tempesta perfetta” in oncologia sarà cruciale per la sostenibilità e continuità del nostro Sistema Sanitario Nazionale».

«Il sistema sanitario è in sofferenza – spiega il presidente Francesco De Lorenzo – schiacciato dalla contingenza e dall’improvvisato contenimento della spesa. È anche orfano di un progetto politico che ne attualizzi gli scopi e lo renda al passo con i tempi. L’associazionismo dei malati dovrà intervenire nella costruzione della nuova visione, ponendosi come stabile interlocutore al fianco di tutti gli attori coinvolti nel cambiamento».

Sul fronte dei nuovi farmaci, per Favo, a fronte di una spesa per le cure oncologiche cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi venti anni, la scelta delicata e spesso “tragica” della classe di rimborsabilità di un farmaco deve essere orientata da criteri nuovi. L’efficacia, infatti, non può più essere misurata soltanto in ambiente clinico, ma si dovrà valutare l’impatto complessivo sulla qualità della vita, dagli aspetti familiari, a quelli sociali e lavorativi.

Molto interessante, per le prospettive future, il commento del presidente del Censis Giuseppe De Rita. «Nel trattamento dei tumori – ricorda – stanno arrivando farmaci di nuovissima generazione ad altissimo prezzo. Chi si può accollare un tale carico? Ricordiamoci che già oggi il costo sociale del tumore per l’unità di riferimento (paziente e care-giver) è di 41 mila euro ogni anno; se ad esso dovesse aggiungersi il costo di un farmaco di nuova generazione (si ragiona di 50-60 mila euro all’anno) si arriverebbe ad oltre centomila euro l’anno. Una cifra insostenibile per il singolo malato e la sua famiglia, ma anche per il sistema sanitario nazionale. E che facciamo? Sballiamo bilanci familiari e pubblici, oppure lasciamo il malato senza la speranza (fra l’altro più fondata che nel passato) di prolungare significativamente i suoi anni di vita? È questa la novità radicale di questi ultimissimi anni, su cui si va sviluppando un dibattito pubblico molto delicato: da una parte si sottolinea l’obbligato rifiuto di alcuni sistemi sanitari pubblici (per esempio quello inglese) a farsi carico del costo di medicinali miratissimi ed individualizzati; dall’altra parte si sottolinea quanta angoscia una tale decisione porterebbe nei malati ed in genere nella popolazione delle varie nazioni, in una opinione pubblica prevalentemente orientata a ritenere che il prolungamento della vita è un valore da non subordinare a fattori di costo, il tempo, anche una sua piccola frazione, è un tesoro comunque da conservare e valorizzare».

fonte: http://www.a1life.it/2016/08/cure-oncologiche-quanto-costano/

Quanto costa avere un tumore oggi?ultima modifica: 2018-05-19T14:04:27+02:00da eles-1966
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