La denuncia di Codacons: Industria e Governo stanno tentando di strappare al TAR di Lecce il giudizio sull’ambiente di Taranto per portarlo nelle più compiacenti aule di Roma.

Taranto

 

 

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La denuncia di Codacons: Industria e Governo stanno tentando di strappare al TAR di Lecce il giudizio sull’ambiente di Taranto per portarlo nelle più compiacenti aule di Roma.

 

«La questione non emigri nella capitale: sia il tribunale salentino a occuparsene»

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Anche il Codacons è particolarmente impegnato sul fronte del contenzioso amministrativo che riguarda la società siderurgica Ilva e gli enti locali, Comune di Taranto e Regione Puglia in primis, relativamente al decreto del presidente del consiglio dei ministri del 29 settembre 2017 che ha approvato il nuovo piano ambientale per l’ Ilva targata Am InvestCo. E interviene per chiedere che il caso resti nell’ alveo della competenza amministrativa pugliese. «L’ industria e il Governo tentano di strappare al Tar di Lecce il giudizio sull’ ambiente tarantino e portarlo nelle più sicure aule di Roma». Così afferma infatti il Codacons, che ovviamente si oppone al trasferimento del giudizio sul caso-Ilva dal tribunale di Lecce a quello del Tar del Lazio. «Il procedimento deve rimanere a Lecce e in tal senso interverremo domani in udienza al Tar per chiedere il rigetto delle assurde richieste presentate dai difensori Ilva, oltre che la condanna alle spese per la rinuncia alla sospensiva», spiega l’ associazione. «I giudici», evidenzia ancora il Codacons, «dovranno inoltre pronunciarsi sulla richiesta di ammettere il Codacons, in qualità di associazione ambientalista, al tavolo di trattativa con il Governo e gli enti locali, e su quella di acquisire la documentazione sull’ Ilva ancora mancante». «In particolare», sottolinea il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, «il Codacons ha contestato al Tar l’ esclusione dal tavolo dei cittadini che hanno subito gravissimi danni e si sono ammalati o sono addirittura morti per le esalazioni tossiche della fabbrica, ma anche dei lavoratori dell’ azienda, anch’ essi non rappresentati al tavolo istituzionale». «L’ associazione chiede infine alla Regione Puglia e al Comune di Taranto perché mai insistano nella rinuncia alla sospensiva, visto che il tavolo della trattativa è assolutamente fermo e non ha dato alcun risultato né al comune né alla Regione».

tratto da: https://codacons.it/la-questione-non-emigri-nella-capitale-sia-tribunale-salentino-occuparsene/

La denuncia di Codacons: Industria e Governo stanno tentando di strappare al TAR di Lecce il giudizio sull’ambiente di Taranto per portarlo nelle più compiacenti aule di Roma.ultima modifica: 2018-03-06T22:29:57+01:00da eles-1966
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