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Come si uccide l’Agricoltura? In arrivo da Vancouver una nave con 1600 tir di quella porcheria che in Canada si ostinano a chiamare grano. E intanto da noi il prezzo crolla del 48%, tocca i minimi storici e non copre i costi di produzione costringendo gli agricoltori ad arrendersi!!
Coldiretti, la protesta contro la nave del grano che viene da Vancouver
Prezzi in calo del 48%, nel mirino il frumento straniero. Italmopa: importazioni necessarie per ovviare al deficit soprattutto quantitativo del raccolto nazionale rispetto al fabbisogno dell’industria
Per svuotarla, sarà necessario riempire 1.600 camion. Certo, non bisognerà trebbiare: il raccolto è stato già fatto, dall’altra parte del mondo, e trasportato in Italia con una nave che dopo 40 giorni di viaggio è ormeggiata nel porto di Bari, con 50 mila tonnellate di grano provenienti da Vancouver, Canada. È il motivo per cui venerdì, in Puglia, è scoppiata la #guerradelgrano, con tanto di hashtag che rende più moderno uno dei lavori più antichi, quello della coltivazione della materia prima del pane.
La protesta non ha viaggiato solo sui social ma anche per strada, con un migliaio di agricoltori, coordinati dalla Coldiretti, che nel primo giorno di trebbiatura si sono ritrovati al varco della Vittoria del porto di Bari. Il problema è il prezzo che nella campagna 2016-2017 ha toccato i livelli più bassi dal 2009-2010 (20,5 euro di media per quintale di grano, vale a dire il costo di due pizze, fino ai 18,7 euro di maggio). «Un pacco di pasta su tre — spiega Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia — contiene prodotto straniero senza che si sappia. Il “grano giramondo” ha contribuito a far crollare del 48% i prezzi in Italia con perdite di 145 milioni di euro per gli agricoltori pugliesi, senza alcun beneficio per i consumatori, perché dal grano alla pasta i prezzi aumentano di circa il 500% e dal grano al pane addirittura del 1.400%. In Canada, poi, sono usate 99 sostanze attive vietate nella Ue».
Gli industriali, però, non ci stanno: per Italmopa «le importazioni di grano sono indispensabili per ovviare al deficit quantitativo del raccolto nazionale rispetto al fabbisogno dell’industria». E per Aidepi «non c’è nessun inganno nei confronti dei consumatori perché le etichette della pasta sono conformi alle normative vigenti». «E anche sulla sicurezza alimentare — aggiunge Margherita Mastromauro, presidente della sezione agroalimentare di Confindustria Bari-Bat e titolare del pastificio Riscossa — nessun problema, perché quando il grano viene importato si applicano le norme italiane ed europee per i residui di fitofarmaci e i controlli non mancano».
La soluzione? Per Colomba Mongiello (Pd), componente della Commissione Agricoltura della Camera, «la Ue deve decidere rapidamente sulla certificazione della pasta Made in Italy e la formazione del prezzo della materia prima deve avvenire con maggiore trasparenza con la Cun, la Commissione unica nazionale del grano duro, da istituire in Puglia, a Foggia, capitale del grano. Dove la crisi si fa più sentire».
tratto da: http://www.corriere.it/economia/17_giugno_10/coldiretti-protesta-contro-nave-grano-che-viene-vancouver-fb6f74aa-4db2-11e7-9a56-ce0022081322.shtml
Coldiretti: “Prezzo del grano ai minimi storici, non copre i costi di produzione”
“Si preannuncia una nuova annata terribile per i cerealicoltori sardi con il prezzo del grano ancora con il segno meno rispetto allo scorso anno quando venne pagato già il 30 per cento in meno rispetto al 2015”