Un’altra bomba ambientale di cui nessuno parla – Fusti di botulino, medicinali scaduti, scarti umani: c’è di tutto sotto le campagne di Cassino. Risultato: tumori e inquinamento!

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Un’altra bomba ambientale di cui nessuno parla – Fusti di botulino, medicinali scaduti, scarti umani: c’è di tutto sotto le campagne di Cassino. Risultato: tumori e inquinamento!

 

Fusti di botulino, medicinali scaduti, scarti umani: c’è di tutto sotto le campagne di Cassino
Una vera e propria bomba ambientale che ha provocato tumori e inquinamento nella zona di Nocione. L’indagine coordinata dalla Procura di Cassino con la Guardia di Finanza

Migliaia di tonnellate di rifiuti tossici e radioattivi nelle campagne di Cassino. Una vera e propria “Terra dei fuochi” laziale che in oltre vent’anni ha provocato danni devastanti all’ambiente e alla salute di uomini e animali, in una zona ad alta vocazione agricola. Succede a Nocione, area di diverse migliaia di metri quadrati a confine con Sant’Elia Fiumerapido dove per oltre vent’anni si è smaltito praticamente di tutto: dai fusti di botulino agli scarti di laboratorio, fino ad arrivare ad arti umani.

Le indagini, sono a una fase avanzata, vengono portate avanti dalla Guardia di Finanza di Cassino, sotto il coordinamento del procuratore Capo di Cassino Luciano D’Emmanuele, e si muovono su due fronti. Il primo che mira alla raccolta di una serie di testimonianze dei residenti ed ex dipendenti del comune per capire se hanno visto attività di scavo nella zona, l’altro concerne analisi del terreno.

I militari del colonnello Roberto Piccinini, comandante provinciale delle Fiamme Gialle, coordinati dal tenente colonnello Massimiliano Fortino hanno ricostruito tutto il percorso di smaltimento di rifiuti tossici pericolosissimi provenienti dalla Lombardia. Nei verbali di interrogatorio, i cui stralci sono stati pubblicati dal quotidiano Il Tempo,  si leggono dichiarazioni sconcertanti rilasciate da coloro che, per convenienza e per interesse, hanno partecipato all’interramento senza all’epoca proferir parola. “Abbiamo scavato di notte buche profonde anche trenta metri. Qui poi arrivavano i camion e gettavano tutto. Scarti ospedalieri, protesi di gambe e braccia rimosse dal corpo dei pazienti, cromo esausto e poi del siero, tanto siero scaduto e proveniente da Milano dove c’era un laboratorio che doveva smaltire senza pagare cifre astronomiche”.

Si parla di connivenze tra amministratori, colletti bianchi e alcuni imprenditori del settore rifiuti, che avrebbero scelto non a caso un terreno da tempo abbandonato per agire indisturbati. I primi sospetti sono iniziati ad emergere quando gli animali da cortile hanno iniziato a morire in pochi istanti dopo aver bevuto l’acqua di un canale. C’è una testimonianza, finita a verbale nei fascicoli della procura, che parla di odori nauseabondi provenienti dal canale Nocione, di strani movimenti notturni di camion ed escavatori, e soprattutto di un episodio in cui alcune galline, finite casualmente nel fosso dove giacevano i materiali tossici, sarebbero morte in meno di cinque minuti. “Da quel momento in poi abbiamo smesso di coltivare l’orto. Abbiamo fatto analizzare l’acqua e i dati dell’Arpa ci hanno segnalato la presenza di cromo, sia nel terreno che nell’acqua”, racconta una contadina.

Per non parlare delle malattie: dodici casi di linfoma di Hodgkin fra gli abitanti della zona. Un’anomalia che ha indotto un medico romano a segnalare la cosa alla Dia e appunto alla Guardia di Finanza. Contemporaneamente sono arrivati gli esposti degli ambientalisti corredati di fotografie che attestano il rinvenimento, durante i lavori di scavo per l’ampliamento di un pozzo, di resti umani e scarti di sala operatoria.

Le indagini proseguono a ritmo serrato, anche con l’utilizzo di mezzi altamente sofisticati: per i rilievi la GdF ha utilizzato anche aereo un P166 dotato di scanner termico sensibile alle radiazioni termiche emesse da svariate superfici e idoneo alla realizzazione di immagini e mappe termiche geocorrette. In grado di discriminare, con precisione al decimo di grado centigrado, temperature superficiali in un range dai -20° ai 110°. In questo modo si capirà se realmente ci sono altri interrati nella zona di Nocione e quali sono le dimensioni esatte del disastro ambientale.

fonte: http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/cassino-inquinamento/

Un’altra bomba ambientale di cui nessuno parla – Fusti di botulino, medicinali scaduti, scarti umani: c’è di tutto sotto le campagne di Cassino. Risultato: tumori e inquinamento!ultima modifica: 2017-05-14T10:12:53+02:00da eles-1966
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