L’appello del Nobel per l’economia Joseph Stiglitz al Parlamento Italiano: Non firmate l’accordo TTIP, NON IMMAGINATE NEANCHE COSA STATE PER FIRMARE! – E infatti, l’Unione Europea riapre la trattativa con gli USA e la Lega passa al “prima gli amerikani”

 

TTIP

 

 

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L’appello del Nobel per l’economia Joseph Stiglitz al Parlamento Italiano: Non firmate l’accordo TTIP, NON IMMAGINATE NEANCHE COSA STATE PER FIRMARE! – E infatti, l’Unione Europea riapre la trattativa con gli USA e la Lega passa al “prima gli amerikani”

Ricordiamo il premio Nobel per l’economia (2001) Joseph Stiglitz, ospite del Parlamento italiano il 24 settembre 2014, quando parlò del TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership).

TRASCRIZIONE DEL DISCORSO SUL TTIP

TENUTO IL 24 SETTEMBRE 2014

DAL PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA JOSEPH STIGLITZ

OSPITE DEL PARLAMENTO ITALIANO

 

Penso che l’accordo di scambio che gli Stati Uniti stanno chiedendo all’Europa sia un pessimo accordo, e fareste bene a non firmarlo. Non si tratta di un accordo di libero scambio, lasciate che vi spieghi.

Vi racconto un aneddoto. Un paese dell’America Latina mi ha consultato prima di firmare un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti. Gli ho detto che ci sono un paio di problemi. Si puo’ firmare un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti, ma un onesto accordo di libero scambio consisterebbe in tre pagine:

noi eliminiamo le nostre tariffe doganali e voi le vostre,
noi eliminiamo le nostre barriere non tariffarie e voi le vostre,
noi eliminiamo i nostri sussidi (sussidi all’agricoltura e cose simili, ndt) e voi i vostri.

Gli Stati Uniti non sono interessati a un accordo di libero scambio, voglio che sia ben chiaro, gli Stati Uniti vogliono un patto di gestione del commercio, gestione per gli interessi particolari degli Stati Uniti, e nemmeno nell’interesse dei cittadini americani, questo voglio che sia ben chiaro.

Questa è una delle ragioni per cui il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d’America (USTR) si è rifiutato di rivelare le trattative in corso anche ai membri del Congresso. Vogliono che i nostri rappresentanti siano all’oscuro di che cosa stiamo negoziando, figuriamoci i normali cittadini!

La questione è molto semplice, le tariffe sono già molto basse quindi questo accordo di libero scambio non serve ad abbassarle. Cosa riguarda quindi? Riguarda cose come le norme ambientali, quelle sulla sicurezza, le norme del mondo del lavoro. In questo accordo di gestione che continuano a chiamare accordo di libero scambio, anche se, lo ripeto, non è un accordo di libero scambio, in questo accordo di gestione c’è un provvedimento chiamato “accordo per gli investimenti” che dovrebbe servire a difendere i diritti degli investitori.

Quanti di voi pensano che non ci siano già leggi europee con questa funzione, e che quindi voi abbiate bisogno di ulteriori protezioni per investitori stranieri in Europa, protezioni che non date ai vostri cittadini?

Ovviamente, se la vostra regolamentazione del diritto di proprietà avesse qualcosa che non funziona voi dovreste cambiarla, ma nell’interesse dei vostri cittadini, non per gli investitori americani, ma è su questo che loro insistono!

In realtà non riguarda la protezione degli investitori nel modo in cui ho descritto, è invece un modo per assicurarsi che loro possano scavalcare le norme ambientali, norme sanitarie e cose del genere. Vi faccio un esempio, non è uno scherzo, sta accadendo veramente.

Philip Morris ha fatto causa all’Uruguay, perché quel paese vuole proteggere i propri cittadini dalle sigarette tossiche. Ha introdotto limitazioni alle pubblicità, il divieto di vendere ai minori.. ma la Philip Morris ha risposto che quella era una restrizione del loro commercio, che hanno il diritto di vendere prodotti che uccidono la gente. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lodato l’Uruguay per questo.

Con l’accordo che firmerete, o meglio, che gli Stati Uniti vogliono che voi firmiate, rinuncerete al diritto di proteggere i vostri cittadini.”

 

Tutto chiaro, NO?

E infatti riparte il Ttip. Nel silenzio pressoché generale l’Unione Europea riapre la trattativa con gli Stati Uniti e la Lega si dimentica degli Italiani e passa al “prima gli amerikani”

Nel silenzio pressoché generale – soltanto un articolo de Il Fatto Quotidiano l’aveva preannunciato – l’Unione Europea ha riaperto la trattativa con gli Stati Uniti intorno alle materie del trattato Ttip.

Il Consiglio dei ministri per l’Agricoltura, lunedì 15 aprile, ha in effetti approvato due mandati a trattare con l’obbiettivo di “chiudere” entro l’estate. Ossia prima che si possa insediare – con i suoi già scarsi poteri – il nuovo Parlamento europeo, che sarà eletto a fine maggio.

Tanta fretta ha un’ovvia ragione: la pressione dei dazi imposti da Trump a merci europee per circa 11 miliardi di euro. Per impedire che diventino effettivi – devastando buona parte del già sofferente comparto agricolo-alimentare (grazie alle sanzioni contro la Russia) – bisogna procedere di corsa.

Dal sito del Consiglio Europeo apprendiamo infatti:

Oggi il Consiglio ha approvato mandati che autorizzano la Commissione ad avviare negoziati con gli Stati Uniti relativamente a due accordi:

  • un accordo commerciale che si limita alla soppressione dei dazi sui soli beni industriali, a esclusione dei prodotti agricoli
  • un accordo sulla valutazione della conformità che punterebbe a eliminare le barriere non tariffarie facilitando le procedure attraverso cui le imprese devono dimostrare che i loro prodotti soddisfano i requisiti tecnici sia nell’UE che negli USA, mantenendo nel contempo un elevato livello di protezione nell’UE”.

I due mandati sono palesemente in relazione, ma il secondo è quello più pericoloso, come sanno tutti coloro che si sono opposti per anni al vecchio Ttip, perché le “barriere non tariffarie” che si punta ad eliminare sono quelle che per esempio vietano o limitano l’uso di Ogm, oltre a diversi tipi di erbicidi, insetticidi, fertilizzanti, ecc, che presentano gravi rischi per la salute.

E ne sono perfettamente consapevoli i ministri dell’agricoltura europei, che ciò nonostante approvano: “L’UE è ora pronta ad avviare con gli USA negoziati che riguarderanno una serie di questioni rigorosamente limitata derivante dalla dichiarazione congiunta rilasciata a luglio dai presidenti Juncker e Trump. I mandati chiariscono inoltre che le direttive di negoziato per il partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP), approvate nel giugno 2013, devono essere considerate obsolete e non più pertinenti.

La Commissione negozierà a nome dell’UE assicurando un’adeguata comunicazione con tutti i pertinenti soggetti interessati dell’UE, fra cui la società civile e gli operatori economici. L’accordo finale dovrà essere concluso dal Consiglio previa approvazione del Parlamento europeo.”

Al di là delle dichiarazioni rassicuranti – sia sulle materie da trattare che sull’approvazione finale del Parlamento – è evidente che si riapre una trattativa durata anni per arrivare ad un accordo in pochissimi mesi, in pratica sotto ricatto dei dazi. E l’accordo finale, se i tempi saranno davvero brevi, potrebbe arrivare prima ancora che il nnuovo Parlamento si sia insediato.

Come rilevava Monica Di Sisto su Il Fatto, “La strategia della Commissione, per stessa ammissione di Jean-Luc Demarty, direttore generale del dipartimento commercio, è di procedere a tappe partendo dalle aree meno controverse, come la rimozione delle tariffe per i prodotti industriali, e di affrontare le richieste degli Stati Uniti in materia di agricoltura in una fase successiva, a condizione che gli americani azzerino i dazi su acciaio e alluminio e presentino una controfferta negli appalti pubblici.”

In pratica, per evitare tracolli in alcuni settori si accetterà la “merda tecnologica” (ogm, glifosato, ecc) che gli Stati Uniti usano normalmente in campo agricolo.

La cosa che in teoria dovrebbe sorprendere è la firma del ministro italiano – il leghista Gian Marco Centinaio – all’autorizzazione a riaprire la trattativa sul Ttip che il suo “caro leader” Salvini aveva definito con parole di fuoco solo qualche tempo fa: Tramite trattati come il Ttip “è in corso un evidente tentativo di genocidio dei popoli che vivono in questa terra,  “un trattato evidentemente criminale nei confronti dell’economia europea” che “solo dei matti potrebbero avallare”, perché “sarebbe una cessione totale di qualsiasi sovranità e controllo dei nostri commerci e della nostra agricoltura”. Fino alla chiosa decisiva, in chiave populista: “purtroppo la maggioranza di questo Parlamento e di questa Commissione è pagata dai cittadini europei per fare gli interessi di altri e cancellare dalla faccia della terra le popolazioni che da secoli vivono in questi Paesi”.

Se i leghisti potessero essere presi sul serio, ne dovremmo concludere che sono passati in pochi mesi dal “prima gli itagliani” al “prima gli europei” per poi approdare, in un attimo, al solito “prima gli amerikani”.

Un cambiamento davvero epocale, che si vede, si sente, si tocca…

 

L’appello del Nobel per l’economia Joseph Stiglitz al Parlamento Italiano: Non firmate l’accordo TTIP, NON IMMAGINATE NEANCHE COSA STATE PER FIRMARE! – E infatti, l’Unione Europea riapre la trattativa con gli USA e la Lega passa al “prima gli amerikani”ultima modifica: 2019-04-18T22:56:50+02:00da eles-1966
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