Cos’è il glutine e perché se non siete intolleranti dovreste mangiarlo

 

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Cos’è il glutine e perché se non siete intolleranti dovreste mangiarlo

Gluten Free è la nuova moda: su quasi tutte le confezioni compare ormai questa dicitura. Ma cosa succede se smetti di mangiare glutine e non sei celiaco?

Ormai la tavola è diventata un campo minato, pieno di insidie e trappole tese da cibi OGM, preparazioni a base di pesticidi, biscotti con spolveratina di polveri sottili e cracker insaporiti all’amianto.

Esagerazioni e scherzi a parte, siamo entrati nell’Era in cui anche nel mangiare detta legge la filosofia del Senzasenza zuccheri aggiunti, senza grassi, carb free.

Se la stagione scorsa aveva demonizzato come peste bubbonica l’olio di palma, a gettare nel panico i consumatori stavolta è il glutine, una proteina molto dannosa in caso di celiachia.

Ma la celiachia è un disturbo alquanto raro, benché oggigiorno in tanti se la autodiagnostichino leggendo qua e là i sintomi e basandosi sul pericolosissimo sentito dire.

Per conoscere meglio il nemico, se siete convinti che il glutine lo sia, ecco tutto quello che c’è da sapere su di lui.

Compresi i benefici che apporta a chi non soffre di intolleranze.

Cos’è il glutine?

Il glutine è una proteina largamente presente in natura.

Lo si trova in diversi tipi di cereali tuttavia tanti dei problemi legati alla celiachia deriverebbero dal glutine utilizzato dalle industrie alimentari come legante per amalgamare gli ingredienti di un prodotto.

Dal sugo di pomodoro al cioccolato, quasi dappertutto viene piazzato industrialmente un po’ di glutine.

La percentuale dei celiaci in Italia qual è?

Benché in molti si autodiagnostichino erroneamente questa malattia, la celiachia è piuttosto rara.

Si stima che un italiano su 100 sia celiaco.

Essere celiaci non significa mal tollerare il glutine, cosa che può essere più in larga scala: la celiachia vera e propria è un’infiammazione cronica dell’intestino tenue causata dal glutine.

Cosa succede se un celiaco mangia del glutine?

Se viene assunto del glutine in qualsiasi forma (il glutine è presente anche in molte bibite, ndr) e si è affetti da comprovata celiachia, questa sostanza proteica scatenerà una risposta autoimmune la cui conseguenza sarà un danno alla mucosa intestinale, compromettendo l’assorbimento di altri nutrienti essenziali per il fabbisogno del nostro organismo.

La sintomatologia è di vario tipo e va dalla classica nausea che può sfociare in vomito alla diarrea o, al contrario, può presentarsi stipsicon addome gonfio e meteorismo.

Esistono anche sintomi non strettamente legati all’intestino ma di certo non meno fastidiosi quali la dermatite erpetiforme, il mal di testa e altri sintomi neurologici anche più importanti.

Vi sono poi casi di celiachia asintomatica che tuttavia è forse quella da augurarsi di meno poiché l’organismo continua a essere danneggiato irrimediabilmente senza darci la possibilità di accorgercene per tempo.

Cosa si può fare se si soffre di celiachia?

Non c’è farmaco, operazione o terapia che tenga in caso di celiachia.

L’unico modo per combatterla è non avvallarla, ossia non assumere in nessun modo e in nessuna quantità seppur minima del glutine.

Bando dunque a qualsiasi alimento e bibita che contiene questa proteina, davvero dannosa per chi è risultato positivo al test della celiachia.

Come mai la celiachia sta aumentando?

A parte chi sbandiera una celiachia non comprovata e chi si dà al gluten free più per moda che per altro, è un dato di fatto che negli ultimi anni stia aumentando sensibilmente l’incidenza di questo disturbo.

Secondo l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, l’incremento delle diagnosi della celiachia è di 5 volte superiore, soprattutto nei bambini.

Bisogna riconoscere però che questo aumento è dovuto anche al miglioramento delle tecniche di accertamento per riconoscere tali disturbi.

Tuttavia le cause della maggiore incidenza della celiachia sono da imputare a un aumento del consumo di grano, a una modificazionesostanziale del frumento e del glutine in esso contenuto e al largo uso (spesso improprio e dannoso) di glutine come additivo e riempitivodal mercato alimentare.

Gluten Free non significa per forza sano

Il marketing degli ultimi tempi vorrebbe farci credere che sia proprio così ma non è affatto vero.

L’assenza di glutine è ormai assimilata al bio o al No OGM ma in verità il Gluten Free non è sinonimo di wellness, anzi.

Uno studio australiano ha analizzato più di tremila alimenti senza glutine e ha concluso che i valori nutrizionali e l’apporto calorico sono in media gli stessi di cibo tradizionale della stessa categoria.

Il motivo è semplice: per rendere gustoso un cibo, l’industria alimentare si serve di zucchero, sale, grassi e glutine.

Se viene meno uno dei quattro ingredienti che aumentano l’appetibilità, è ovvio che gli altri tre debbano essere maggiorati a livello di quantità e intensità, dunque il food in questione non guadagna di certo in salubrità.

I cibi gluten free fanno dimagrire?

Vale la stessa regola di prima: per togliere il glutine, si aumenta qualcos’altro.

E quel qualcos’altro spesso fa male.

sempre fa ingrassare.

Teoricamente gli alimenti scevri di glutine dovrebbero portare a un calo ponderale poiché si eliminano dalla dieta alimenti ricchi di carboidrati come pane e pasta.

Tuttavia, per rendere più saporite le preparazioni e sopperire alla mancanza di glutine, vengono introdotti olii e additivi al fine di assicurare sofficità e fragranza al prodotto.

Il risultato? Alla fine sono più calorici rispetto alla versione tradizionale con il glutine.

Cosa può succedere se si elimina il glutine dalla dieta?

I celiaci che devono rinunciare per cause di forza maggiore al glutine possono andare incontro a gravi carenze nutrizionali, soprattutto sul lungo periodo.

Dopo anni di dieta che non contempla l’apporto di glutine, si possono manifestare carenze di micronutrienti come le vitamine del gruppo B, il ferro, il magnesio, l’acido folico e anche la fibraproprio perché maggiormente presenti negli alimenti esclusi.

Chi elimina il glutine dalla propria tavola deve necessariamente essere seguito da un professionista specializzato in scienze della nutrizione che sia in grado di indicare al paziente alternative valide.

Chi non soffre di celiachia non dovrebbe assolutamente eliminare gli alimenti che contengono il glutine: una dieta priva di glutine può aumentare il rischio di patologiecardiovascolari, di sindrome metabolica e di osteoporosi.

Il gluten free è un business?

Esiste qualcosa che non sia un business? No davvero, tantomeno la nuova branca dell’Eldorado Gluten Free.

Il motivo per cui i marchi spendono cifre elevate per pubblicizzare i prodotti in televisione e stanno togliendo il glutine quasi da ogni prodotto, facendo campeggiare in bella vista il bollo Gluten Free, è legato a motivazioni economiche.

Scambiato per un valore aggiunto come può essere il marchio di certificazione Icea del biologico, il simbolo Senza Glutine giustifica un prezzo più elevato e rivolge il prodotto a un target maggiormente sofisticato, dal palato più esigente e dal portafogli meno intransigente.

Eppure la celiachia è un disturbo “di nicchia”, che attanaglia solamente una percentuale limitata della popolazione.

Perché mai farne dunque un prodotto di massa? Semplice: perché fa vendere di più.

Negli Stati Uniti sono arrivati perfino a etichettare come gluten free i cosmetici, anche se la sostanza deve essere ingerita per diventare dannosa.

In Italia il Ministero della Sanità approva gli alimenti senza glutine erogabili gratuitamente ai celiaci e la spesa sanitaria è aumentata tantissimo negli ultimi anni.

Attenzione all’ortoressia

Il glutine rientra nella lunga lista di spauracchi che fanno temere per la propria salute i cosiddetti ortoressici.

Non bisogna affatto scherzare con l’ortoressia, un disturbo alimentare nato negli ultimi anni sulla scia della psicosi del bio.

Si tratta della fissazione di ingurgitare solamente alimenti e bevande salubri: niente olio di palma, niente pesticidi, vade retro OGM… Anche il glutine è visto con estremo sospetto e dribblato da chi soffre di ortoressia grave.

fonte: https://www.grazia.it/stile-di-vita/tendenze-in-cucina/glutine-fa-male-dimagrire

Cos’è il glutine e perché se non siete intolleranti dovreste mangiarloultima modifica: 2018-05-23T22:54:41+02:00da eles-1966
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