30 aprile 1975, fine della guerra in Vietnam – Per non dimenticare: Kim Phúc ieri ed oggi. La bambina colpita dal Napalm mentre gli Americani esportavano la democrazia…!

Kim Phúc

 

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Per non dimenticare: Kim Phúc ieri ed oggi. La bambina colpita dal Napalm mentre gli Americani esportavano la democrazia in Vietnam

 

Per non dimenticare: Kim Phúc ieri ed oggi.

La bambina colpita dal Napalm mentre gli Americani esportavano la democrazia in Vietnam.

Napalm sulla pelle: dopo 40 anni, Kim Phúc porta ancora i segni della Guerra del Vietnam.

Conosciuta come la bambina del Vietnam, Kim Phúc è stata resa celebre da uno scatto di un fotografo che l’ha immortalata, completamente nuda, durante la fuga dal suo villaggio.

È il 1972, in Vietnam c’è la guerra. Phúc è stata colpita sulla schiena e sul braccio durante i bombardamenti con il Napalm (un derivato dell’acido naftenico e dell’acido palmitico utilizzato per costruire bombe e mine incendiarie, ).

Le sue foto fanno il giro del mondo. Dopo 40 anni, la bambina vietnamita, ora diventata donna, porta ancora i segni di quella tragedia. Oltraggio che Phúc ha cercato di curare in tutti i modi e fiera mostra i progressi fatti dopo un trattamento con il laser.

 

Quel giorno…

Nel giugno del 1972 i soldati statunitensi avevano cominciato da tempo un graduale ritiro dal Vietnam meridionale, ma i combattimenti con le forze del nord comunista erano rimasti molto intensi in diverse zone del paese. L’8 giugno, in un paesino di nome Trang Bang, un gruppo di cacciabombardieri dell’aviazione sudvietnamita attaccò con le bombe al napalm un’area attaccata in precedenza da due divisioni nordvietnamite, e intorno a cui si combatteva da diversi giorni.

Kim Phúc, che allora viveva a Trang Bang con la sua famiglia, si riparava da tre giorni nel tempio Cao Dai (una religione monoteista diffusa in Vietnam e fondata negli anni Venti del Novecento) quando le bombe al napalm cominciarono a cadere sull’edificio. Per errore i cacciabombardieri sudvietnamiti stavano sganciando bombe al napalm sulle posizioni dei soldati sudvietnamiti che cercavano di resistere all’attacco e su diverse costruzioni in cui si erano rifugiati i civili, tra cui il tempio. Il napalm è una sostanza acida altamente infiammabile, che venne sganciato a tonnellate nelle operazioni militari in Vietnam. Il braccio sinistro di Phúc prese fuoco assieme ai suoi vestiti, che si strappò di dosso. Insieme ai suoi fratelli e ai suoi cugini scappò dal tempio e cominciò a correre – gridando “Scotta! Scotta!” – lungo la strada, unendosi a soldati sudvietnamiti e ad altri abitanti del villaggio che andavano verso le posizioni controllate dall’esercito sudvietnamita. Il fotografo dell’Associated Press Huynh Cong “Nick” Ut scattò l’immagine dei bambini e dei soldati sudvietnamiti in fuga: al centro di una delle sei foto scattate da Ut quel giorno e spedite ad Associated Press, c’era Kim Phúc.

Poco dopo aver scattato la foto Ut, che aveva 21 anni, fece salire la bambina su un furgoncino di Associated Press e la portò in un piccolo ospedale. Ut ricorda che mentre era a bordo del furgoncino la bambina piangeva e diceva che stava per morire. Una volta lasciata Kim all’ospedale, Ut tornò a Saigon, sviluppò la pellicola nel suo studio e la girò ai suoi superiori. La foto venne pubblicata nei giorni successivi in molti dei principali quotidiani statunitensi – finì in prima pagina sul New York Times del 9 giugno – e in generale fece molta impressione nell’opinione pubblica. Ancora oggi è una delle foto più famose di tutto il conflitto. Dopo la guerra, Phúc iniziò a studiare medicina ma fu costretta ad abbandonare la scuola dal governo, che la obbligò a lavorare come guida turistica e da “simbolo vivente” in tour guidati per i giornalisti stranieri. Anche il primo ministro vietnamita Phạm Văn Đồng si interessò alla sua storia, la conobbe personalmente e permise che andasse a studiare a Cuba. Qui Phúc conobbe un giovane ragazzo vietnamita: si sposarono nel 1992. Dopo il viaggio di nozze a Mosca, decisero di abbandonare i paesi comunisti e scapparono in Canada: oggi vivono ancora lì, in periferia di Toronto, e hanno due figli di 21 e 18 anni.

Come sta Phúc
Kim Phúc non si è mai ripresa del tutto dalle ferite riportate nel bombardamento al napalm dell’8 giugno 1972. I dottori stimarono che circa un terzo del suo corpo aveva subito delle gravissime bruciature. Ai tempi le persone che soffrivano ustioni così gravi morivano se anche solo il 10 per cento del loro corpo ne era stato affetto. Phúc in qualche modo si salvò, ma la sua vita è rimasta condizionata da quel giorno. Il napalm infatti aveva fatto sì che il fuoco bruciasse la sua pelle molto a lungo, distruggendo vari strati di collagene – la principale proteina che si trova nella pelle – e lasciando cicatrici spesse quasi quattro volte un normale strato di pelle. Negli anni ha subito diversi interventi di chirurgia, nessuno dei quali ha eliminato il dolore. Racconta Associated Press:

Negli anni Kim Phúc ha dovuto eseguire dolorosi esercizi per mantenere una certa capacità di movimento: eppure il suo braccio sinistro – quello coperto di cicatrici – non ha la stessa liberà di quello destro, e il suo desiderio di imparare a suonare il pianoforte è stato vanificato da una certa rigidità nella mano sinistra. Movimenti quotidiani come tenere la borsetta sulla spalla sinistra sono semplicemente troppo difficili, per lei. Al contempo le terminazioni nervose della superficie danneggiata le procurano dolori casuali e senza rimedio.

 

30 aprile 1975, fine della guerra in Vietnam – Per non dimenticare: Kim Phúc ieri ed oggi. La bambina colpita dal Napalm mentre gli Americani esportavano la democrazia…!ultima modifica: 2018-02-12T23:32:01+01:00da eles-1966
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