La profezia di Umberto Veronesi: “5 cure che ci guariranno domani”

 

Umberto Veronesi

 

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La profezia di Umberto Veronesi: “5 cure che ci guariranno domani”

 

Veronesi: 5 cure che ci guariranno domani
L’Istituto Europeo di Oncologia festeggia 20 anni. E il suo fondatore guarda agli obiettivi per i prossimi 20.
di Anna Alberti – 31 Luglio 2014

Tutto comincia, come sempre, da una visione: una grande cascina lombarda attorno a cui far crescere idee, studi, innovazioni terapeutiche, squarci di futuro per medici e ricercatori, ma soprattutto per i pazienti. Da quella visione Umberto Veronesi è partito per costruire, insieme a un gruppo di imprenditori, banchieri, scienziati e premi nobel, il luogo che da 20 anni a questa parte è diventato uno tra i primi centri d’eccellenza per lo studio e la cura dei tumori a livello internazionale. Parliamo dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, non a caso molto simile a quella grande cascina lombarda in cui il prof è nato e cresciuto.

Vent’anni che tradotti in cifre significano oltre un milione e 700mila persone visitate o curate fino al 2013. E innovazioni che sono diventate pietre miliari della senologia (vedi la chirurgia mininvasiva, la tecnica del linfonodo sentinella, la radioterapia intraoperatoria), della pneumologia, della radiologia. Ma più dei successi del passato, per celebrare questo compleanno il direttore scientifico dell’Ieo ci tiene a indicare, ancora una volta, le strade più promettenti per il futuro. E le strategie che ci cureranno nei prossimi vent’anni.

«La conoscenza sempre più completa del nostro Dna, cambierà il modo di curare i tumori: intanto diremo progressivamente addio ai tagli chirurgici estesi e ai farmaci tossici per il nostro organismo,  per lasciare spazio alla chirurgia microinvasiva e alla personalizzazione delle cure con nuove particelle e molecole», spiega Veronesi. «Eccone cinque, tra le più promettenti».

Non solo ecografia. Hifu (High intensity focused ultrasound): è una tecnologia che indirizza sull’area da trattare fasci di ultrasuoni ad alta intensità (simili a quelli utilizzati dall’ecografia), riscaldando le cellule  tumorali – e solo quelle – fino a un temperatura sufficiente a eliminarle. Attualmente questa tecnologia viene già utilizzata per trattare alcuni tumori molto piccoli, oltre che patologie benigne dell’utero.

Un detective infallibile. RM Total Body: in poco più di 30 minuti questa nuova tecnologia di imaging (senza radiazioni ma con un’innocua esposizione a un campo magnetico) è in grado di individuare tumori invisibili con altre tecniche. E non solo: scopre infezioni, infiammazioni, lesioni vascolari, fratture, offrendo un’immagine inedita del nostro corpo. Perché farla? I tumori trattati agli stadi primitivi (quelli che la RMN Total Body potrà rivelare) hanno una probabilità di guarigione altissima, vicina alla totalità dei casi.

Artiglieria pesante. Radioterapia con protoni e adroni: queste particelle pesanti sono molto più potenti degli elettroni comunemente utilizzati in radioterapia. A parità di effetti collaterali, la loro efficacia sulla lesione da curare è decisamente maggiore: un po’ come scagliare una pietra, anziché dei sassolini.

Il super esame del sangue. Diagnosi attraverso il MicroRna presente nel sangue: tra le ultime conquiste della ricerca c’è l’identificazione del MicroRna, frammenti di materiale genetico che il tumore può rilasciare quando è in fase di formazione e che quindi possono agire da marcatori per la diagnosi precoce di alcune forme tumorali. Per ora si parla di tumori al polmone, al seno, alle ovaie. Ma l’ipotesi affascinante (e futuribile) è quella di poter diagnosticare ogni tipo di tumore in fase iniziale, grazie a un semplice esame del sangue, in grado di individuare i famosi frammenti.

Missili intelligenti. Farmaci molecolari: sappiamo che il tumore è causato da uno o più geni che subiscono un danno e per questo smettono di svolgere la loro funzione, mandando in tilt il programma biologico della cellula. Lo studio del genoma umano ha permesso  di identificare con crescente precisione molti di questi geni. E quindi di individuare molecole in grado di riportarli a un normale funzionamento, riportando le cellule tumorali a una condizione di normalità senza però distruggere le altre cellule. Questo è il principio d’azione dei farmaci molecolari, chiamati anche farmaci intelligenti perché, come missili moderni, colpiscono esclusivamente il bersaglio. Questa nuova generazione di farmaci è destinata a sostituire progressivamente la tradizionale “chemio”.

La profezia di Umberto Veronesi: “5 cure che ci guariranno domani”ultima modifica: 2017-11-19T10:13:25+01:00da eles-1966
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