L’accusa di Granosalus: Da quattro giorni a Pozzallo una nave scarica grano duro canadese (quello cresciuto tra la neve a forza di glifosato e pieno di micotossine), ma sembra che ai nostri politici, che si girino tutti dall’altra parte, non freghi proprio niente…!!

 

grano duro

 

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L’accusa di Granosalus: Da quattro giorni a Pozzallo una nave scarica grano duro canadese (quello cresciuto tra la neve a forza di glifosato e pieno di micotossine), ma sembra che ai nostri politici, che si girino tutti dall’altra parte, non freghi proprio niente…!!

Al porto di Pozzallo arriva grano canadese al glifosate, ma le autorità lo ignorano

Incredibile: proprio nel giorno in cui abbiamo raccontato dell’Unione Europea e della regione che pagano gli agricoltori siciliani per non fargli coltivare il grano duro, una nave con 190 quintali di grano duro canadese attraccava nel porto di Pozzallo e cominciava a scaricare grano duro canadese. Lo rivela GranoSalus. Il grano duro canadese viene portato nei silos di Castel di Iudica dove viene miscelato con il grano siciliano e…  

Tre giorni fa abbiamo raccontato come Unione Europea e Regione siciliana pagano gli agricoltori della nostra Isola per non fargli coltivare il grano duro (qui il nostro articolo pubblicato il 29 luglio scorso). L’obiettivo è chiaro: favorire l’importazione, in Italia, di grano duro estero, meglio se canadese. Oggi, manco a farlo apposta, apprendiamo che, nel porto di Pozzallo, in provincia di Ragusa, nei giorni scorsi, ha attraccato una delle solite navi cariche di grano duro prodotto in Canada.

La notizia la leggiamo sul sito di GranoSalus, l’associazione che raccoglie produttori di grano duro di tutto il Sud Italia e tanti consumatori:

“Al porto di Pozzallo – si legge nel sito di GranoSalus – è arrivata una nave di grano duro canadese al glifosate (o glifosato ndr) proveniente da Montreal. Il carico, secondo fonti attendibili, è pari a 190 mila quintali e la qualità media. Il controllo analitico dell’Ufficio di Sanità Marittima (Usmaf) non c’è stato, specie sul glifosate, e dal 28 luglio sono iniziate le operazioni di scarico. Del resto, il Ministero della Salute, da cui dipende l’Usmaf, non sembra aver inserito il glifosate nel protocollo dei pesticidi da ricercare, sebbene ne abbia vietato l’uso in pre raccolta in Italia”.

Dunque, il giorno prima del nostro articolo – che per inciso è stato letto da migliaia e migliaia di persone – a Pozzallo scaricavano grano duro canadese!

Incredibile: noi raccontavamo che gli uffici della Regione siciliana, con i soldi del PSR, sigla che sta per Piano di Sviluppo Rurale, da febbraio, pagavano gli agricoltori siciliani invitandoli a non coltivare più grano duro e, a Pozzallo, nelle stesse ore, si scaricava grano duro canadese!

“Il porto di Pozzallo – leggiamo sempre nel sito di GranoSalus – è da tempo al centro di una sorta di triangolazione di navi cariche di grano duro che arrivano dall’Europa dell’Est, Ucraina e Bielorussia in primis, e da Turchia e Grecia, fino alla Tunisia. A denunciarlo è stato anche Nello Musumeci in una conferenza stampa tenuta a Roma con Giorgia Meloni”.

“Questa volta, però, la nave arriva dal Canada – scrive sempre GranoSalus -. Da quattro giorni centinaia di autotreni si affrettano a scaricare la LAKE ONTARIO una Bulk Carrier IMO 9283538 MMSI 304603000 costruita nel 2004, battente bandiera Antigua Barbuda(AG) con una stazza lorda di 18825 ton, summer DWT 27783 ton”.

A questo punto arriva la notizia che ‘delizierà’ tanti siciliani:

“Il grano della porta rinfuse di dubbia qualità tossicologica è arrivato a Pozzallo il 27 luglio ed è diretto ai Silos di Castel di Iudica (CT), dove viene praticamente miscelato con grano siciliano per essere poi trasformato in semola”.

E ancora:

“Fonti certe ci riferiscono che le operazioni di scarico sono iniziate il 28 luglio senza che siano state effettuate le analisi del glifosate da parte dell’Usmaf di Siracusa. La procedura, infatti, prevede un controllo materiale solo sul 5% delle navi che arrivano”.

“E’ evidente – si sottolinea nell’articolo riportato sul sito di GranoSalus – che ancora una volta il provvedimento di ammissione all’importazione è stato concesso solo sulla base di un controllo documentale. Ed il fatto che il codice Taric riporti una qualità media non dà alcuna certezza sull’assenza di glifosate, che da noi è vietato per ragioni di precauzione. Le autorità italiane, dunque, continuano ad ignorare il divieto d’uso del glifosate e la sua probabile cancerogenità. Eppure dalle analisi effettuate dalla nostra associazione su alcuni campioni di grano canadese arrivato in Puglia, il glifosate risulta sempre presente. Noi lo abbiamo già segnalato alle autorità competenti. Anche a quelle di Pozzallo… (QUI LE ANALISI SULLA PASTA INDUSTRIALE ITALIANA PROMESSE DA GRANOSALUS).

Nell’articolo di GranoSalus si segnalano due regolamenti in contrasto tra loro:

“Se è vero che il regolamento europeo n° 293/ 2013 fissa i limiti – si legge nell’articolo – è pur vero che il regolamento successivo n° 1313/ 2016 stabilisce un vero e proprio divieto all’uso di glifosate in pre raccolta. Tale divieto scaturisce dall’applicazione (ma solo sulla carta) del principio di precauzione, giacché il dibattito scientifico sulla cancerogenità di questa molecola è ancora in corso. Ma il Ministero ritiene che le due norme possano convivere, senza neppure spiegarlo attraverso una circolare interpretativa. Mentre lo Stato della California lo ha già bandito”.

“Il divieto recepito dal Ministero della Salute attraverso un decreto dirigenziale – si legge sempre nell’articolo di GranoSalus – imporrebbe di inserire il glifosate nel protocollo dei pesticidi da ricercare sempre, e non a sondaggio (5%), a tutela della salute dei consumatori. Ciò al fine di evitare di ritrovare il pericoloso erbicida in tutti i derivati del grano, pasta in primis. O nelle urine delle mamme in gravidanza! Se c’è un divieto allora vuol dire che c’è un rischio di potenziale pericolosità per la salute pubblica… che non può essere accertato solo nel 5% dei casi, ma va investigato sempre, su ogni nave che arriva dal Canada”.

“Chiediamo al Ministro Lorenzin di sanare questo paradosso – conclude l’articolo -. Lorenzin faccia rispettare tale divieto sempre, derogando se necessario alle procedure operative standard…e dia disposizioni agli uffici Usmaf periferici di analizzare sempre il glifosate. Ne va della salute pubblica!”.

P.S.

Ci chiediamo e chiediamo: i parlamentari nazionali catanese e i parlamentari regionali eletti nel collegio di Catania hanno qualcosa da dire a proposito del fatto che il grano duro canadese è finito nel silos di Castel di Judica per essere miscelato con grano duro siciliano e trasformato in semola? Che ne faranno di questa semola? Verrà esportata o verrà consumata in Sicilia sotto forma di derivati del grano? 

QUI L’ARTICOLO DI GRANOSALUS

L’accusa di Granosalus: Da quattro giorni a Pozzallo una nave scarica grano duro canadese (quello cresciuto tra la neve a forza di glifosato e pieno di micotossine), ma sembra che ai nostri politici, che si girino tutti dall’altra parte, non freghi proprio niente…!!ultima modifica: 2017-08-02T20:58:03+02:00da eles-1966
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